
Lost: Damon Lindelof parla dei viaggi nel tempo e dell’episodio più brutto di sempre
In questa intervista con Damon Lindelof, uno dei creatori di “Lost”, il giornalista del New Jersey On-Line Alan Sepinwall dà un’occhiata a qualche decisione presa dietro le quinte della quarta stagione, al perchè alcuni fan potrebbero trovarsi in disaccordo sull’enfasi data nella quinta stagione del serial ai viaggi nel tempo e perchè il peggior episodio nella storia di “Lost” sia il più importante dal punto di vista della produzione.
Quale materiale hai dovuto “buttare” a causa dello sciopero degli sceneggiatori, materiale che non potrai più riutilizzare in futuro?
Intervista tratta da NJ.COM by Alan Sepinwall
Non credo che vi sia materiale che venga cestinato così facilmente. Ci sono delle questioni che sono state lasciate a metà, questo è vero. Se non ci fosse stato lo sciopero, avremmo avuto un episodio intero dedicato a Charlotte. Per tale motivo ora non potremo dedicare a questo personaggio dei flashback, ma potremo produrre comunque un episodio incentrato su di lei.
Senza determinate scene, lo show ne avrebbe sofferto. Ma ammetto che con la storia di Michael avremmo voluto fare qualcosa di più “redentivo” e non farlo rimanere semplicemente al fianco della bomba a spruzzargli azoto liquido e permettere così a Jin di andare sul ponte. Purtroppo abbiamo dovuto fare così quella scena, invece di realizzare qualcosa di maggiormente eroico ed emozionale e questo perchè avevamo poco tempo.
Inizialmente avremmo dovuto girare un’ora in meno di quanto abbiamo fatto e abbiamo dovuto pregare per riuscirci. Stavamo ancora girando e mancavano circa 11 giorni prima della messa in onda. Quello che abbiamo fatto per Michael è stato tutto ciò che potevamo fare in quel momento. Ci dicevamo “Quali sono gli argomenti della storia più importanti che possiamo trattare?”. E avevamo bisogno poi di collegare tutti i punti. La storia principale su cui dovevamo focalizzarci era quella dedicata chiaramente agli Oceanic Six, mentre tutte le altre storie potevano passare in secondo piano. Dovevamo spiegare come Jin fosse morto e questo ci ha offerto poco tempo da dedicare a Michael e alla sua fase di redenzione. Questo fatto ci è dispiaciuto davvero molto.
Una delle questioni che tu e Carlton avete discusso spesso (e che lasciamelo dire non ho mai capito sino all’episodio “There’s No Place Like Home”) è il fatto di non voler realizzare episodi in cui i personaggi stanno lì a spiegare quanto successo e danno molte risposte ai vari interrogativi della serie, tutto in una volta sola. Queste tre ore hanno dato indubbiamente molte più risposte di quante ne abbia dato l’intera stagione e, mentre questo è stato un bene, mi sono ritrovato a dire “Okay… okay… va bene…” Quello che voglio dire è che l’episodio in questione non è stato così emozionante rispetto alle ore precendenti.
E’ vero. L’episodio finale della quarta stagione era dedicato a raccogliere tutti i pezzi. La questione era rispondere alla domanda: “Come se ne sono andati dall’isola?”. Si sapeva che alcuni superstiti avevano lasciato l’isola già dalla fine della terza stagione e quindi dovevamo mostrare qualche flashback per scoprire e far conoscere le cose che non si sapevano ancora, come ad esempio come Penny fosse riuscita a raccogliere i sei superstiti.
Le scene come quelle dedicate alla conferenza stampa, a Kate che fa continuamente sogni dedicati a Claire… Hai bisogno di girare queste scene perchè ci sono ancore molti buchi bianchi da riempire prima di andare avanti con la storia. Questa è fondamentalmente la natura di quest’anno: andiamo a raccontare una storia fuori sequenza, dunque il finale sarà la parte di mezzo.
Torniamo alla domanda che vi ho posto durante il tour estivo: guardando l’ultima stagione del serial e vedendo gli Oceanic Six nel presente, ho iniziato a costruire scenari nella mia testa. “Perchè questi sei? Perchè così tanti segreti?” E alla fine si è scoperto che loro sono quelli dell’elicottero e Jack, per qualche ragione, ha deciso che dovevano dire una bugia specifica per evitare l’ira di Widmore. Sapevate come sarebbe andata a finire la storia?
Sapevamo che la stagione sarebbe iniziata con Locke e Jack. Locke avrebbe preso un gruppo di superstiti sotto la sua ala proprio come avrebbe fatto parallelamente Jack “nel mondo reale”. La missione del gruppo di Jack sarebbe stata quella di lasciare l’isola mentre quella del gruppo di Locke sarebbe stata di rimanervi. E quando abbiamo dovuto girare la fine della stagione, Jack e Locke avrebbero avuto una scena in più. E in questa scena, Locke avrebbe fondamentalmente detto a Jack “Dovevamo rimanere qui, è il nostro destino, lo devi dire.” E Jack avrebbe detto “Cavoli tuoi, io me ne vado.” E Locke avrebbe nuovamente risposto “Se te ne vai, devi mentire.” Dunque l’idea di mentire era di Locke. Questo lo sapevamo molto bene.
Sapevamo anche per tutto l’anno che Locke sarebbe stato l’uomo della bara e che tutte le azioni di Jack nell’episodio finale della stagione tre, come leggere il necrologio, tentare il suicidio… erano tutte azioni nate dalla reazione emotiva alla morte di Locke. Tutta la storia Jack/Locke era già delineata incredibilmente in modo dettagliato. L’intrigo della bugia era nato perchè Locke aveva chiesto esplicitamente a Jack di farlo e c’è stata una parte di Jack che ha veramente realizzato che forse Locke aveva davvero ragione.
Ho detto al team che lavora al DVD che sarebbe stato simpatico avere un documentario dedicato alla faccenda della bugia…
Se tutto ciò fosse realmente accaduto, se queste sei persone si fossero date appuntamento su qualche isola del Sud Pacifico e avessero detto: “Ecco ciò che ci è accaduto”, nessuno avrebbe mai pensato a mettere in discussione la loro storia. Se non c’è alcuna cospirazione, bisogna iniziare con la premessa: “Perché hanno mentito?”

Come avete scelto i sei personaggi del gruppo Oceanic Six?
Abbiamo fondamentalmente guardato la situazione ponendoci alcune domande come “Chi vorrebbe lasciare l’isola e chi non vorrebbe farlo? ” e la risposta a questa domanda è alla base dell’intera stagione.
Kate era indecisa, Sawyer non voleva lasciare l’isola e per questo ha deciso di saltare giù dall’elicottero quando ne ha avuto la possibilità. Sawyer è uno di quei personaggi che sta perfettamente bene sull’isola. E poi chiaramente qualcuno come Juliet avrebbe voluto lasciare l’isola, ma invece è costretta a rimanervi, così abbiamo dovuto immaginarci geograficamente dove la gente avrebbe voluto essere e presentare poi una situazione.
Jack e Kate dovevamo prenderli e portarli “nel mondo reale”, ovviamente, ma quando abbiamo discusso su quali potevano essere “i sei predestinati”, abbiamo realizzato che la maggior parte delle storie nella stagione 4 avrebbero coinvolto sicuramente queste persone. Parallelamente dovevamo inoltre organizzare le cose in vista della fine dello show che speriamo rivelerà più risposte relativamente alla domanda “Perchè loro?”.
Sto riflettendo sul team dell’elicottero, Faraday e i suoi compagni. Quando inizialmente abbiamo visto questa gente venire raggrupata, con Naomi come capo, sapevamo che avevano delle missioni specifiche organizzate in modo tale da necessitare, apparentemente, di mercenari, un fisico, un medium, un antropologo e un pilota di elicotteri. Andremo a scoprire ancora cosa doveva fare esattamente questo team?
L’intento era quello di trovare Benjamin Linus; scoprire dove si trovasse Benjamin per poi chiamare i mercenari e rimuoverlo dall’isola. Ma Faraday e Charlotte sono entrambi sull’isola per delle ragioni personali: lui sta facendo esperimenti spazio temporali mentre è lì… Faraday ha indubbiamente molta storia che deve essere ancora rivelata. Così come Charlotte e Miles. Ma la missione per cui sono stati reclutati era scoprire Ben.
E questa particolare combinazione di elementi del team è la migliore che Widmore potesse creare?
Uno potrebbe pensare che Miles sia stato selezionato per le sue abilità uniche. Ed è la stessa cosa per cui è stato scelto Faraday. Credo che il pensiero strategico alla base dell’invio di questi ragazzi sull’isola sia basato su questo e Faraday è l’unico elemento che può dire come passare dalla nave all’isola in sicurezza. Charlotte è un’esperta di antropologia e lingue morte e Widmore (secondo qualche motivo specifico) la ritiene utile per localizzare Ben. Speriamo che, una volta ricevute tutte le risposte dalla stagione cinque, non abbiate più domande senza risposte e abbiate anche un po’ più di informazioni sul motivo per cui sono state scelte queste persone.
I viaggi nel tempo giocano un grande ruolo in questa stagione. Questo mi porta a chiedervi la stessa domanda di sempre: la pianificazione a lungo termine. Ovviamente, alcune cose cambiano durante il processo lavorativo perchè dipendono da quel che funziona e quello che non funziona, ma sapevate sin dall’inizio quanto fosse importante il viaggio nel tempo in questo show oppure è stato un qualcosa che si è evoluto nel corso delle stagioni?
Ce l’avevano già chiesto certamente molte volte durante la seconda stagione: “Farete mai dei viaggi nel tempo in questo show?” E noi avevamo risposto: “Chi può dire che non cisiano già stati?”. Gli elementi dedicati al viaggio nel tempo sono stati inseriti nel DNA dello show da molto tempo.
Ovviamente la grande domanda di quest’anno è relativa agli approcci ai viaggi nel tempo perchè abbiamo due approcci fondamentali:
– c’è l’approccio “Ritorno al futuro/Heroes” dove tu puoi andare indietro nel tempo e cambiare le cose tranquillamente
– l’approccio “Se andassi indietro nel tempo, tenterei di uccidere Hitler, ma fallirei perchè Hitler non venne mai assassinato”.
Cosa sarebbe accaduto dunque se qualcuno fosse andato nel passato e avesse tentato di cambiare il presente? Avrebbe: A) fallito, B) avuto successo o C) causato la cosa che si stava cercando di impedire. Ed è questo che realmente interessa a noi.
LEGGI ANCHE: Lost: i 10 momenti migliori della serie TV
Il boom d’audience l’abbiamo avuto alla premiere della seconda stagione, quando abbiamo rivelato la presenza di Desmond nella botola e il fatto che schiacciasse il bottone ogni 108 minuti perchè gli era stato detto che il mondo, al contrario, sarebbe finito. La gente parlava solo di “Lost” chiedendosi cosa avrebbero visto negli episodi successivi. “Cos’è quella cosa nera?” E poi hanno visto la cosa e hanno detto: “Ok, è esattamente quello che pensavo. No grazie, non fa per me.”
Ma c’è stato un costante attrito nel corso degli anni, perchè lo show ha sempre chiesto agli spettatori di guardare ogni episodio. E Dio lo sa, avrei voluto vi fosse una soluzione per fare lo show in modo tale che uno spettatore causale potesse guardarlo. Ma una volta che abbiamo iniziato a scrivere gli episodi, i fan di lungo termine ci avrebbero ucciso se non avessimo continuato così.
Abbiamo sempre pensato che “Lost” sarebbe stato uno show cult e questo è lo show che abbiamo sempre scritto basato sulla forza dei personaggi e la nostra abilità di dire “Nessuno è perfetto, abbiamo fatto errori e continueremo a farli”. Fintanto che tutti agiscono in un modo che ha un senso, anche se la storia non ha senso del tutto, si può capire perché la gente si sta comportando in quel modo.
E l’altra cosa è: niente in “Lost” dura in eterno. Questa è una serie di sei libri. Se la quinta stagione è andata un po’ troppo in là per te, rappresenta solo 17 ore nel grande mosaico che compone lo show. La nostra speranza è che, visto che il telefilm ha raggiunto il più grande successo che potesse avere anche in termini di valore e di eredità di questi valori, tra 10 anni ci sarà un dibattito su quali sono state le stagioni migliori e quali quelle peggiori e due persone saranno in grado di dire tra di loro: “La mia stagione preferita è stata questa stagione” e l’altra potrà dire al contrario: “Questa è la stagione che mi è piaciuta di meno! E’ stata terribile!” E ci saranno ancora gli appassionati di tutta la saga nel suo complesso.

Lasciami analizzare la situazione sotto questo punto di vista: sino al momento in cui avete firmato l’accordo per terminare la serie dopo sei stagioni, tu e Carlton avevate dovuto scrivere episodi senza sapere quando avreste potuto riprendere certe storie e come avreste potuto evorverle. Se aveste saputo, in un certo modo, che ci sarebbero state solamente sei stagioni, quali aspetti della serie avreste affrontato diversamente in questi primi tre anni?
E’ una domanda a cui è impossibile rispondere perchè non c’era la condizione per farlo. Credo che probabilmente ci sarebbero state meno pressioni interne per introdurre nuovi personaggi nello show, ma allo stesso momento, avremmo dovuto inserirne di nuovi. Come sarebbe stato “Lost” senza Ben e Juliet come “regular”? Credo che molti telefilm che rimangono on air per molto tempo necessitino di un certo turn over nel cast. Avremmo certamente ucciso qualcuno e per questo avremmo dovuto richiedere nuovi personaggi.
Ma penso che vi sarebbe stata molta più fiducia nella narrazione, in particolare nella stagione due e tre. C’è un passo altalenante tra la seconda stagione e la prima parte della terza stagione dove si sono fatti due passi avanti e un passo indietro e poi un passo avanti ancora. Anche se la narrazione era basata sulle emozioni, ci siamo resi conto che non avevamo bisogno di fare 25 episodi in un anno ma che ne bastavano anche solo 17. Per noi, la grande vittoria non è stata solo fissare la data di fine, ma anche capire che le stagioni restanti avrebbero avuto un numero ridotto di episodi così da non doverci poi trovare a dire “Wow, davvero vogliamo fare ora la fine della stagione? Ma siamo lontani di ben sette episodi! Per questo motivo non possiamo realizzare ora la fine ma dobbiamo fare ancora qualche episodio dedicato alla caccia al cinghiale.”
Detto questo, uno degli episodi da me preferiti è quello dedicato ad Hurley e alla scena nel furgone. Un episodio che non anticipa nulla sulla trama ad eccezione del fatto che mostra il padre di Ben, rivelazione comunque davvero cool… una scoperta che poi ti fa domandare comunque se c’era davvero bisogno di saperlo…
No, ma è veramente un bel episodio.
Un buon episodio in “Lost” non è necessariamente un episodio che dà maggiori rivelazioni sulla trama. Ci sono episodi che funzionano emozionalmente e sono in grado di giustificare la propria esistenza e altri episodi che non hanno mai avuto bisogno di esistere.
Penso comunque che la situazione sarebbe stata diversa. Se avessimo saputo che le stagioni sarebbero state sei, non avremmo fatto 25 episodi a stagione e la narrazione sarebbe stata più severa. Ma mi domando se questi episodi, come scoprire il bus della Dharma, sarebbero mai esistiti. Dunque non so se sarei tornato indietro e avrei cambiato le cose…
Non solo era un bel episodio… In “Through the Looking Glass” abbiamo avuto un meraviglioso momento quando Hurley salva la giornata con il bus magico.
E’ vero. Questo è tutto merito di Edward Kitsis e Adam Horowitz. Ci hanno detto “Ok, Hurley scopre il bus e lo usa per salvare gli altri nel finale.”
La cosa interessante è che la serie è praticamente un enigma dedicato ai viaggi nel tempo. Dunque, se potessi tornare indietro nel tempo, direi: “Scriverò il pilot ma dovrà essere un serial di 6 anni e basta” e la domanda è “Se questi episodi non fossero stati scritti, l’avrei fatto io?” La risposta è “no”. Il viaggio è il viaggio. Ma molto più importante, se “Stranger in a Strange Land”, che universalmente è considerato il peggior episodio mai prodotto, non fosse mai stato prodotto, noi non saremmo stati capaci di convincere il network che “Questo è il futuro dello show: come Jack si è fatto i suoi tatuaggi. Tutte le cose che abbiamo detto per due anni su quel che sarebbe arrivato sono ora sullo schermo. Potreste argomentare dicendo che un’ora di Matthew Fox e dei suoi conflitti emozionali, senza tenere conto della storia dei flashback, potrebbe andare bene. Ma ora che andremo a fare il suo nono flashback, di quell’episodio non ve ne importa nulla.”
Possiamo tornare indietro e scusarci per gli errori creativi commessi, perchè abbiamo chiaramente dovuto farne. Se questo episodio non fosse stato fatto, noi non saremmo stati capaci di ricevere una chiamata che avesse detto “Non ci piace qusto episodio” e non avremmo potuto dire “Non piace neanche a noi ma è il meglio che abbiamo potuto fare se non avessimo dovuto andare avanti con la storia. E siamo ora in un punto, ragazzi, da cui non riusciamo ad andare avanti.” E ci hanno chiesto “Bene, cosa fareste se vi venisse permessa una data di fine?” Abbiamo detto: “Dacci una data di fine e noi provvederemo a dirvi quello che faremo.” Le conversazioni hanno poi raggiunto un nuovo gradino.
Okay, la storia va avanti e parallelamente ci sono certe cose che probabilmente non saranno mai riprese. Non devi dirmi le risposte a tutti questi misteri, solo se ritorneranno.
Okay
Il piede gigante?
Lo vedrete ancora.
Scopriremo perchè Libby si trovava in ospedale insieme a Hurley?
Lo spero, ma questo può essere condizionato da fattori esterni al nostro controllo.
Cosa è successo tra Alex e Rousseau durante il periodo tra la loro riunione e la loro morte? O questa è stata un’altra casualità persa a causa dello sciopero?
Casualità.
Scopriremo mai perchè Dharma (o chi per esso) continua a mandare rifornimenti sull’isola?
Lo spero.
I superpoteri degli Altri come Ethan (molto forte/guarisce velocemente?) e Richard (immortale?) verranno mai spiegati e chiariti?
Tutti sull’isola guariscono velocemente. Sawyer non è stato ferito da colpi di pistola circa 14 volte dall’inizio del serial?
LEGGI ANCHE: Lost: tutto quello che probabilmente non sapete sulla serie TV cult