Edward Teach, meglio conosciuto con il soprannome di Barbanera, è uno degli antagonisti per eccellenza nel genere piratesco che è riuscito in questi anni ad emergere grazie alla saga “Pirati dei Caraibi” prodotta dalla Disney. In uno di questi film ovviamente non poteva non comparire il temuto pirata che ha scosso la Marina inglese, depredando, in soli 39 anni di vita, 140 navi tra mercantili e vascelli scalando in fretta la classifica di “miglior cattivo dei sette mari”. La leggenda di Barbanera è ricamata da aneddoti interessanti che riguardano la sua vita e le sue strane abitudini come la sua mania di bere rum mischiato a polvere da sparo o alla sua caratteristica di accendersi micce finte intorno alla barba prima di iniziare una battaglia. Il macabro ritratto del mondo dei pirati e di questo temuto pirata in particolare, non sembra però aver affascinato Neil Cross, l’ideatore del telefilm Crossbones che vuole, a modo suo, darci una visione diversa della leggenda del pirata dalla celebre barba nera.
La mia passione per il genere piratesco è schizzata alle stelle quando ho visto il poster del telefilm che ritraeva la persona di John Malkovich nelle vesti del noto pirata, con tanto di costumi dell’epoca e di barba nera (purtroppo corta). Dopo pochi minuti dalla visione del telefilm però ho iniziato a capire che lo stesso poster era uno specchietto per le allodole, un modo per creare attesa usando come pubblicità la faccia di uno dei grandi attori hollywoodiani un po’ tenuto in disparte in questi anni. Crossbones si apre in maniera subito incisiva e diretta raccontandoci, in pochi minuti, come un ingegnere inglese abbia architettato uno strumento per impedire alle navi di perdersi durante le traversate senza cadere tra le braccia di qualche predone dei mari e assicurando così alla marina inglese un futuro più prospero dimezzando le perdite dovute a incapacità di orientamento durante la navigazione. Il prototipo viene imbarcato assieme al suo ideatore in una barca diretta dalla Giamaica verso Londra per presentare il progetto direttamente al Re. Durante la traversata però la nave inglese è presa d’assalto dai pirati di Barbanera che riescono a prendere il controllo del bottino della nave ma non del prototipo che viene saggiamente distrutto dal chirurgo di bordo, Tom Lowe. Catturato e portato sull’isola di Santa Compana, Lowe diventa l’ultima possibilità per i pirati per ricostruire e decifrare il progetto segreto così da avere in pugno la marina inglese. Lowe viene portato al cospetto del Commodoro dell’isola, il noto pirata Barbanera creduto morto dopo lo scontro con il Governatore delle Bahamas, Wooders Rogers, colui che ha commissionato a Lowe una segreta missione: uccidere Barbanera. Durante la puntata però Lowe inizierà a subire il fascino di questa figura così idolatrata, trovandosi addirittura a salvarlo dopo avergli propinato un veleno imbevendo gli angoli del libro dove era racchiuso il progetto del macchinario di navigazione entrando così nelle grazie di Barbanera (scopiazzando forse troppo “Il nome della Rosa”).
La puntata scorre via in maniera molto lenta, scandita in maniera ossessiva da dialoghi prolissi tra ideali politici e grandi discorsi divini, puntando troppo sulla recitazione del singolo (John Malkovich) che sulla trama che mi sembra moscia e buttata li. Il problema a parer mio è che, dopo la versione disneyana del mondo dei pirati, ci sia stata una corsa contro il genere piratesco per reinventare qualcosa che non era già stato fatto prima senza rimarcare quei clichè marittimi che siamo abituati a vedere quando si cita il termine “pirati”. Crossbones in realtà cerca a modo suo di costruire qualcosa che si discosta (in maniera forse troppo eccessiva) dal personaggio di Teach così come le cronache lo raccontano, arrivando addirittura dal privarlo della sua barba che lo ha reso così noto tra i suoi nemici. Volendo aprire una grande parentesi critica, partendo ovviamente dalla figura di Barbanera, c’è da dire che la figura di Malkovich non poteva essere più sbagliata se si pensa a un pirata che ha vissuto solo 39 anni della sua vita e che ci viene qui presentato come un sessantenne ormai delirante tra malattie e ideali politici utopici. Il contesto storico è a parer mio importante in questi telefilm e il fatto di usare nomi di persone realmente esistite (Wooder Rogers) dovevano essere un motivo per contestualizzare in maniera cronologicamente corretta i fatti che si volevano raccontare. L’indiscussa bravura di Malkovich non basta però per dare spessore a un personaggio su cui avevo delle alte aspettative; Barbanera in sé non viene strutturato in maniera convincente, l’attore convince si, ma è proprio il “vestito” che porta a non far credito al pirata (per un momento pensavo di guardare la pubblicità della Nespresso). Il personaggio di Lowe (vero protagonista del telefilm) sembra essere forse un po’ più convincente della sua nemesi in quanto ha più struttura e carattere, è diretto nei modi e non ha paura del pericolo. La sua figura di chirurgo-assassino è ricamata su un attore che ha molta bravura ma che ahimè si vede costretto a cadere troppo in fretta in coinvolgimenti romantici che anestetizzano ulteriormente il telefilm.
Personalmente, visto il coinvolgimento di un attore così importante come Malkovich, mi sarei aspettato una trama incentrata in primis sulla figura di Barbanera, ma le mie aspettative non sono state esaudite e la delusione di un pilot così scarno di Barbanera è molto alta. Il problema ultimo di questo pilot inoltre è il fatto di aver raccontato forse troppo in soli quaranta minuti, oltre alle vicende, che si svolgono in maniera troppo affrettata, conosciamo fin troppo velocemente i problemi del pirata e del suo personaggio che, se fosse stato raccontando snocciolando pian piano il suo carattere evitando prolissi dialoghi con Lowe, avrebbe creato più suspance ogni volta che lo si vedeva. Crossbones purtroppo non mi ha convinto per niente, abbandonerò la nave per cercare di navigare in acque migliori alla ricerca di un telefilm degno del genere piratesco che non può rimanere sepolto per molto. Aspettando la seconda puntata per tirare le somme,