
Creed – Nato per Combattere: recensione in anteprima del film con Sylvester Stallone
Titolo: Creed – Nato per Combattere
Anno: 2015
Durata: 133 minuti
Regia: Ryan Coogler
Cast: Sylvester Stallone, Michael B. Jordan, Tessa Thompson, Phylicia Rashad, Tony Bellew
La storia segue la vita di Adonis Creed, figlio del celebre pugile Apollo Creed, che era suo padre. Cresciuto dalla prima moglie di quest’ultimo, che lo salva da una vita di riformatorio, Adonis può essere considerato un ragazzo di ‘buona famiglia’, con un roseo futuro nella finanza e una situazione economica agiata. Quello che ha davvero nel cuore, tuttavia, è il pugilato. Buon sangue non mente e il richiamo del sangue di suo padre lo porta da Los Angeles a Philadelphia, dove non solo spera di poter diventare un pugile migliore di quello che è stato per tutta la vita ma persino di farsi allenare dall’uomo che è l’ultimo legame con suo padre: Rocky Balboa.
Rocky non è più un pugile, non è un allenatore, bensì un semplice ristoratore, che cura con amore il ristorante dedicato all’amore della sua vita, Adriana. E’ proprio al ristorante che Donnie e Rocky si incontrano per la prima volta, con l’immagine dell’epico scontro tra Rocky e Apollo sullo sfondo. La scena è soltanto una delle tante ben disegnate che questo film ci regala (quella delle moto che inseguono Donnie che si allena l’ho trovata magistrale). La
Non è solo la regia a colpire, naturalmente. La storia – che non vi rivelerò perché ritengo davvero che valga la pena di essere vista – sorprende per il modo in cui non tralascia nessun dettaglio, né nella vita dei protagonisti, né nei dialoghi, né nelle scene di allentamento o negli scontri. Sebbene alcuni punti pecchino di una musica fin troppo ‘epica’ – più adatta al Gladiatore che non ad un film del genere – sorprende come riesca ad adattarsi bene alle diverse sequenze del film, quasi come se dalla musica dipendesse il tema e il sentimento della scena. Si passa da toni miti, lenti, alcuni persino vagamente memori delle musiche dei film originali, fino ad arrivare a 2Pac e Krept & Konan ed altri motivi dell’Hip Hop. Sebbene il contrasto sia davvero forte tra le musiche adoperate, il brusco impatto iniziale sfuma nella comprensione e persino nella meraviglia di come bene le melodie si adattino alla storia. Tessa Thompson, in questo senso, fa anche lei un ottimo lavoro, regalando alla soundtrack del film diversi brani inediti.
Creed non è un film su Rocky Balboa, vi avevo detto all’inizio, ed è così. Creed parla del figlio di una celebrità, di un ragazzo come tanti che, al di là del peso del nome che porta, in realtà non cerca che il suo posto nel mondo. Un posto che spera essere nel pugilato, un posto che spera includa un allenatore come Rocky. Creed è un pellicola che affronta tante tematiche diverse e lo fa con uno sguardo determinato e deciso, uno sguardo nuovo ed innovativo, che ci fa immergere completamente nella storia di Adonis Creed, facendoci tifare per lui dal primo all’ultimo minuto. E’ un film che coinvolge, è un film che merita attenzione, per la storia, per la regia e per il cast da cui è composto (pensate al Golden Globe di Sylvester Stallone di qualche giorno fa).
Creed non è un film su Rocky Balboa, ma coinvolge talmente tanto da far pensare che, forse, sotto sotto, ancora lo sia.