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Continuum – 1.06 Time’s up

 “ La bellezza di una mossa non risiede nella sua apparenza, ma nel pensiero dietro di essa.”

Apro la recensione con questa citazione di Aaron Nimzowitsch, uno scacchista di fama mondiale, perché “Time’s up” è un episodio incentrato totalmente sulla strategia e l’importanza di giocare una partita con astuzia e lucidità.

Kagame, il leader dei Liber8,  organizza un piano perfetto, strutturato sulla base di uno scopo preciso: conquistare i cuori e le menti della gente, spingendoli ad insorgere, ribellarsi, contro i potenti, approfittatori delle povere persone. È difficile capire il ruolo di questo rivoluzionario, a volte spaventoso come un vero terrorista, altre saggio ed idealista come un combattente per la libertà.

Personalmente lo trovo un personaggio studiato in ogni aspetto, dai pensieri meritevoli e giusti, ma dai modi aggressivi e violenti, in ogni caso disdicevoli.

I Liber8 rapiscono l’amministratore delegato di una grande compagnia, la Exotrol, che si è macchiata di gravi crimini contro l’intera popolazione. Non contenti del rapimento, il loro piano prevede molto di più: spingere le persone a capire, ad aprire gli occhi, imparando a vedere i furti e le ingiustizie di cui è tenuta allo scuro. Il tempo presente non è altro che il prologo ci quello che sarà il mondo del futuro. Modificarlo vorrebbe dire, poter dare una possibilità al mondo del domani, un mondo dove non c’è più posto neppure per i cavalli!

 Ho trovato l’episodio davvero ben ponderato, soprattutto nel definire il ruolo di questi estremisti, capaci di architettare un rapimento ideale, rappresentato al pubblico come in un teatro.

I Liber8 arrivano al punto di inviare messaggi collettivi per informare la folla dei loro intenti e proietta un sondaggio multimediale, per decidere le sorti dell’amministratore delegato rapito . Penso solo che la società sia stata raffigurata con troppo odio, al punto di voler tornare a compiere vere e proprie esecuzioni pubbliche, come solo in passato si usava fare.

Keira è costretta a combattere i presunti criminali, piegandosi troppo spesso al loro volere, senza comprendere fino all’ultimo il vero intento di questi. Ma la nostra protagonista comincia a coltivare i primi dubbi, le prime incertezze, su un mondo che non la convince più.

Tutto sommato questo momento lo stavamo aspettando!

Dai ricordi di Keira scopriamo che già nel suo passato, la donna aveva iniziato a nutrire  sospetti nella forma governativa, quando una folla guidata dai Liber8 si era ribellata solo per un po’ di cibo. Piegarsi al volere dei più forti, fidarsi dei loro progetti. È davvero la cosa giusta?

Ora Keira deve capire cosa è giusto fare, per decidere come intervenire per modificare, in caso, un futuro poco promettente!

In questo episodio ad assumere maggiore spazio è la famiglia di Alec ed in particolare suo fratello Julian, che deciso ad esprimere i suoi ideali fuori dalle mura di casa, partecipa come rivoluzionare ad una sommossa organizzata  dagli stessi Liber8. Quando Alec si accorge della sua presenza lo confessa al padre del ragazzo, generando un’accesa discussione in casa. Tra i fratelli è rottura! Il rapporto è compromesso. Cosa vorrà significare tutto questo per il futuro?

Nonostante si sia fatto attendere più a lungo del previsto , “Time’s up” è stato nel complesso un buon episodio. La serie ormai ha ingranato, ora dobbiamo vedere dove ci condurrà!

Madame Tussauds

Convertita alle serie tv in giovane età, ha trascorso l’infanzia sognando di essere una sorella Halliwell, circondata da un gruppo di amici scatenati come quelli di Friends, ma validi ed eterni come quelli di Dawson’s Creek. E’ passata all’adolescenza ammirando le feste in piscina di OC e le avventure mozzafiato di Sydney Bristow di Alias, ritagliando un po’ di tempo per i medici impareggiabili di ER, ma senza scordare gli eroici bagnini di Baywatch. Oggi nel fiore dell’età, si augura un ambiente di lavoro come quello di Ally BcBeal, con il successo e la bravura di Dottor House, un marito come Neal Caffrey ed un amante come Damon Salvatore, per una vecchiaia scoppiettante come quella di Nora Walcker.

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