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Connor Jessup: 5 cose da sapere sulla star di Locke & Key

Connor Jessup è l’attore che interpreta Tyler Locke in Locke & Key la nuova serie TV di Netflix. La serie supernaturale è tratta dai fumetti di Joe Hill figlio del celebre Stephen King.

La serie è incentrata sulla famiglia Locke trasferitasi nella casa della famiglia del padre dopo la sua morte per omicidio. In questa casa i tre fratelli Tyler, Kinsey e Bode scopriranno delle chiavi magiche e una creatura malvagia che vuole impadronirsene.

Connor Jessup è un attore emergente, ma ha già all’attivo molti ruoli sia televisivi che cinematografici, ecco le cinque cose da sapere su Connor Jessup:

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È canadese e ha 25 anni

Connor Jessup

Connor Jessup nonostante abbia interpretato molti ruoli statunitensi, è un attore canadese. Nasce a Toronto il 23 Giugno 1994.

È apparso in numerose serie e film

Connor Jessup ha iniziato a recitare all’età di 11 anni e il suo primo ruolo in una serie Tv è in Saddle Club, serie per ragazzi in cui recitò per tre stagioni.

Connor Jessup

Successivamente ha interpretato Ben Moson nella serie post apocalittica Falling Skies. Ha poi partecipato alla serie antologica pluripremiata di ABC American Crime nel 2016 e 2017. Nella seconda stagione ha interpretato Taylor Blaine, un ragazzo gay non dichiarato e nella terza il tossicodipendente Coy Henson.

Nel cinema è conosciuto per aver interpretato due ruoli da protagonista in Closet Monsters e Blackbird.

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Connor Jessup ha fatto coming out su Instagram

Connor Jessup

Connor Jessup è gay dichiarato. Ha fatto coming out, in occasione del Pride americano, attraverso il suo profilo Instagram nel giugno del 2019. Ha scritto nel post:

So di essere gay da quando ho tredici anni, ma l’ho nascosto per anni. Sono apertamente omosessuale da anni ormai nella mia vita privata, ma non lo sono mai stato pubblicamente. Sono grato di essere gay. E a tutte le persone queer, strane, disadattate e amori della mia vita: vi amo, buon pride!”

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I knew I was gay when I was thirteen, but I hid it for years. I folded it and slipped it under the rest of my emotional clutter. Not worth the hassle. No one will care anyway. If I can just keep making it smaller, smaller, smaller…. My shame took the form of a shrug, but it was shame. I’m a white, cis man from an upper-middle class liberal family. Acceptance was never a question. But still, suspended in all this privilege, I balked. It took me years. It’s ongoing. I’m saying this now because I have conspicuously not said it before. I’ve been out for years in my private life, but never quite publicly. I’ve played that tedious game. Most painfully, I’ve talked about the gay characters I’ve played from a neutral, almost anthropological distance, as if they were separate from me. These evasions are bizarre and embarrassing to me now, but at the time they were natural. Discretion was default, and it seemed benign. It would be presumptuous to assume anyone would care, yeah? And anyway, why should I have to say anything? What right do strangers have to the intimate details of my life? These and other background whispers––new, softer forms of the same voices from when I was thirteen, fourteen, fifteen…. Shame can come heavy and loud, but it can come quiet too; it can take cover behind comfort and convenience. But it’s always violent. For me, this discretion has become airless. I don’t want to censor––consciously or not––the ways I talk, sit, laugh, or dress, the stories I tell, the jokes I make, my points of reference and connection. I don’t want to be complicit, even peripherally, in the idea that being gay is a problem to be solved or hushed. I’m grateful to be gay. Queerness is a solution. It’s a promise against cliche and solipsism and blandness; it’s a tilted head and an open window. I value more everyday the people, movies, books, and music that open me to it. If you’re gay, bi, trans, two-spirit or questioning, if you’re confused, if you’re in pain or you feel you’re alone, if you aren’t or you don’t: You make the world more surprising and bearable. To all the queers, deviants, misfits, and lovers in my life: I love you. I love you. Happy Pride!

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Non è solo un attore ma dirige e scrive

Connor Jessup

Connor non è solamente un attore, ma è anche regista e sceneggiatore.

Ha infatti scritto e diretto cinque cortometraggi: Little Coffins, Boy, Crazy House, Lira’s Forest e Night Flight. Ha raccontato di essere molto ispirato dai film giapponesi e ha citato come ispirazioni Hirokazu Kore-Era e Yasujirō Ozu.

Inoltre ha girato un documentario sul regista thailandese Apichatpong Weerasethakul per FilmStruck e The Criterion Collection.

Nel 2016 è stato incluso nella lista di Filmmaker Magazine tra i 25 nuovi registi del cinema indipendente.

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Il compagno di Connor Jessup è Miles Heizer

Connor ha ufficializzato la relazione con Miles Heizer (13 Reasons Why) il giorno di San Valentino quando ha postato su Instagram una foto della coppia scrivendo:

“Sono in ritardo ma ti amo, sei buono e mi rendi migliore, buon San Valentino +1”

In una recente intervista ha raccontato che proprio l’amore per Miles lo ha spinto a fare coming out per vivere la relazione in maniera libera e spensierata.

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