
Colony: Recensione dell’episodio 1.10 – Gateway
Recensire il season–finale di una serie debuttante obbliga chi scrive a tirare le somme e giudicare non solo e non tanto l’episodio in sé stesso quanto piuttosto quello che l’intera stagione è stata. Ed inevitabilmente un giudizio di questo tipo non può che richiedere un metaforico viaggio all’indietro nel tempo per ricordare da dove si è partiti e decidere se le promesse che avevano convinto lo spettatore del pilot a seguire la serie sono state mantenute. Si può dire che Colony sia riuscita a non tradire il patto siglato con chi ha concesso la sua fiducia seguendo questi primi dieci episodi? Decisamente si, potremmo rispondere con piena convinzione. Finale a parte, dovremmo poi paradossalmente aggiungere.
Colony is an American science fiction drama television series, si legge come incipit della pagina Wikipedia dedicata alla serie. Science fiction e drama, quindi. Ci sono questi due ingredienti in questo season–finale? Si ed entrambi nelle dosi squilibrate che hanno caratterizzato l’intera stagione. Perché l’elemento sci–fi è stato spesso solo il punto di partenza per mostrare una trama fatta principalmente di doppi giochi e intrighi politici, di azione e dialoghi. E, soprattutto, di un conflitto insanabile tra un marito e una moglie che hanno modi radicalmente opposti di intendere cosa significa fare cosa è meglio per i propri cari. Ha ragione Will quando pensa che è meglio muoversi tra le pieghe di un patto con il diavolo pur di garantire la sicurezza presente della sua famiglia e ritrovare il figlio scomparso il giorno dell’arrivo? O bisogna schierarsi dalla parte di Katie che è disposta anche a tradire la fiducia del marito pur di costruire un futuro migliore e libero da dittature per quegli stessi figli?
Proprio le contrastanti convinzioni dei due coniugi hanno indirizzato gli eventi in questa stagione e questo stesso contrasto risalta ancora di più nel season–finale giungendo alle sue estreme conseguenze. Il rapimento del RAP a cui partecipa Katie mette in moto la apocalittica vendetta dei (presunti?) alieni che iniziano a distruggere la città un edificio alla volta con quei droni che finora erano apparsi come poco più che sofisticati giocattoli dopotutto non così potenti da distruggere un grattacielo con pochi colpi. Riconsegnare il RAP per fermare l’armageddon presente o sacrificare vite innocenti per guadagnare la possibilità di una vittoria futura?
Altrettanto coerente è, tuttavia, anche la scelta di Katie che preferisce dare fiducia a Morgan e soci e, soprattutto, al suo nume tutelare Broussard sperando di recuperare dal cadavere biomeccanico (sicuri che lo sia?) della vittima rapita la chiave segreta per la vittoria definitiva. Scelte obbligate per come sono stati costruiti i due protagonisti, ma che non può che portare infine ad una separazione inevitabile. Perché Will ritorna lì dove tutto è iniziato, a quel varco per Santa Monica che può ora attraversare alla ricerca del figlio grazie al pass concessogli da Snyder e guadagnatosi con la sua preziosa collaborazione con il governatore licenziato. A Katie, invece, resta solo una casa vuota e una cellula terroristica dispersa chissà dove. Will ha vinto, quindi, e Katie perso? Così sembrerebbe dire lo sconforto solitario di lei e lo sguardo carico di speranza di lui. Ma c’è quell’inquadratura in bianco e nero dall’alto che potrebbe anche suggerire che, di nuovo, niente è così semplice. Perché chiunque fosse che stava spiando cosa avveniva in casa Bowman sapeva già che Katie lavorava per la Resistenza e Will solo per i suoi cari nascondendo informazioni preziose e progettando irrealistiche fughe. Ma li ha lasciati fare. Perché?
Will e Katie infine separati. Snyder licenziato e prigioniero di quegli stessi berretti rossi a cui si era affidato per realizzare il suo programma di una colonia meno oppressiva di quanto gli fosse stato richiesto dalla glaciale Helena. Maddie indirettamente ascesa ad un potere garantitogli dalla nuova carica di Nolan. I bambini felicemente ma incoscientemente affidati di nuovo a quella Lindsey che promette di indottrinarli realizzando quello che è il progetto di ogni dittatura che non vuole gente capace di pensare con la propria testa. Semi piantati per la prossima stagione con Broussard ancora libero e il gruppo di Morgan che ha recuperato una tecnologia degli invasori, ma anche con il rapido flash sui ragazzini pericolosamente liberi e Bram arrestato con il suo professore. Ne sono successe di cose behind the wall (altra tagline promozionale). E, di certo, varrà la pena vedere quante altre ne accadranno ancora ora che possiamo andare anche fuori da quel muro. Alla fine non si può che dire una cosa a Colony: promosso.
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Visitor Rating: 3 Stars
Geniale il finale : la casa di Will è spiata.
Ho sempre avuto dubbi sull’effettiva esistenza di dominatori extraterrestri . ma non riesco ad immaginarmi quale potere occulto possa tenere in scacco la terra ! ( Poi si s coprì che dietro tutto c’è Licio Gelli )
La testa del RAP , di profilo mi ha fatto venire in mente Alien.
Per quanto riguarda il metodo di Will e quello di Katie di combattere, credo che mi piaccia di più quello di Will , è più emozionante : deve risolvere i casi e toglier le castagne dal fuoco alla moglie. Lei combina solo casini.
Finale un po’ sciapo… forse perchè alla fine rimaniamo con in mano un pugno di mosche e niente di concreto per quanto riguarda i presunti alieni. Mi aspettavo qualche colpo di scena in più. Cosa vorrà dire l’inquadratura finale? E Bram, non potevamo sparargli prima?? Ma perchè??? =.= Se gli avessero messo come scopo quello di salvare suo fratello forse gli sarei stata più dietro… ma farlo agire totalmente a casaccio… puah! Mi incuriosisce molto la gita di Will aldilà del muro e cosa ne sarà della colonia ora. Al Proxy mi ero affezionata.
Cmq serie molto promossa! Peccato sia già finita.
Visitor Rating: 4 Stars