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Colony: Recensione dell’episodio 1.09 – Zero Day

E’ così che si fa: si getta una briciolina alla volta. Si mostra un dettaglio e si lascia intuire o supporre un mondo intero di altre cose. E’ per questo che Colony funziona, perché dosa benissimo l’azione e fornisce quella giusta quantità di risposte che allo stesso tempo pongono mille altre domande.

Nello scorso episodio abbiamo intravisto la Factory sulla luna, abbiamo visto Carlos osservare la terra da lontano. Una semplice immagine che mia aveva davvero emozionato. Un passo avanti per capire cosa sia davvero successo il giorno dell’arrivo, ma che ancora non cancella tutti i dubbi. Perché che gli alieni ci siano davvero, ancora non lo possiamo giurare. Neanche dopo aver colony visto quelle quattro dita, quel casco che sembra uscito diritto diritto da Mass Effect e che potrebbe nascondere qualsiasi cosa. Un vero alieno? Un robot? Un umano a quattro dita? Magari questo è improbabile, ma le possibilità restano ancora esaltanti. E poi abbiamo un nome per questo “rappresentante”: Hyperion. Riferimento chiaro? Depistaggio? Il primo collegamento istintivo è quello ai libri di Dan Simmons e al suo mostro, metà organico, metà metallico, in grado di viaggiare nel tempo. Ma potrebbe semplicemente trattarsi di un riferimento a Iperione, titano della vigilanza e dell’osservanza. Tutto è possibile. Ma è con l’immagine confusa di quel corpo esanime che ci lasciano. In attesa del prossimo episodio che, maledizione,   sarà anche l’ultimo di questa interessantissima prima stagione.

Tutto è in movimento, in preparazione dell’ultimo fatale episodio. Nonostante la buona volontà del Proxy Snyder di governare la sua colonia con apparente benevolenza, le tensioni non fanno altro che aumentare e sono destinate ad esplodere quando verrà scoperto l’attentato all’inviato speciale. Questa volta non si tratta di un paio di teste rosse bruciate, qui si tratta di un bel casino galattico. Costerà a Snyder il suo posto? Lo porterà a cambiare politica e ad allinearsi a quella delle altre colonie o darà il via ad una reazione a catena che metterà a rischio la sopravvivenza dell’intera colonia? Con quelli là sopra c’è poco da scherzare. E l’alieno sarà vivo o morto? Potremo finalmente capirci qualcosa della sua vera natura e delle sue intenzioni?

Anche le tensioni tra Katie e Will arrivano al limite. Sono maturate lentamente. Se ci aspettavamo che una volta scoperta la verità Will avrebbe dato di matto, ci eravamo sbagliati. Ha rimandato il confronto con la moglie fino a quando questo è diventato inevitabile. Colony ci colonyaveva messo davanti una coppia apparentemente affiatata quando ci aveva presentato i Bowman, ma il ritratto che ne esce ora è quello di una coppia fratturata, incapace di comunicare; composta da due individui che viaggiano decisi su binari separati. Will si inventa una fuga spericolata mettendo su un piano con Beau che ha seriamente del fantascientifico. Sogna di poter scappare da tutto, di rimettere insieme la sua famiglia e di rintanarsi al sicuro tra le montagne: loro da soli a dimenticare le brutture del mondo. Aveva fatto tutto di testa sua quando aveva tentato di salvare Charlie nel pilot e allo stesso modo organizza la sua fuga senza comunicarla a sua moglie. Katie ha un po’ ragione a prendersela, non arrivi in casa e dici a tua moglie e ai tuoi figli “afferrate 2 cose che si va” quando in ballo c’è così tanto. Ma perdoniamo questa leggerezza degli autori che hanno bisogno di organizzare bene la frattura tra i Bowman. Will è il padre di famiglia: si sente l’uomo che si deve prendere cura di tutti, quello che deve rischiare tutto pur di tenere al sicuro i suoi cari. E per fare questo è pronto a rompere qualche regola, a sporcarsi le mani. Il benessere immediato della sua famiglia è quello che conta.

Per quanto riguarda Katie credo che gli sceneggiatori non abbiano fatto un lavoro perfetto con il suo personaggio che, seppur con motivazioni comprensibili, risulta un po’ difficile da digerire e da apprezzare. Riesce invece più facile comprenderla se si accetta ( o si immagina) che il suo sia un personaggio e complesso e ricco di difetti. Non vince certo il premio per madre dell’anno (ma chi nei telefilm lo fa? Pure Will come padre lascia a desiderare parecchio) e si scandalizza per il libro della figlia o per l’insofferenza di Bram quando con loro non comunica ed sono più le volte che li pianta in asso di quelle in cui gli da seriamente retta. Dice di fare tcolonyutto quello che fa per il loro bene, ma in realtà il suo comportamento avventato non fa altro che metterli maggiormente a rischio. Che il suo desiderio di reagire sia sbagliato? Ovviamente no, se tutti accettassero la situazione senza opporvisi, come invece le suggerisce Will (cosa che lui stesso non fa) allora i tiranni l’avrebbero sempre vinta e l’oppressione non verrebbe mai sollevata. Ma Katie è un animo irrequieto. Non sopporta di essere lasciata a casa o a lavorare al bar, non sopporta di starsene tranquilla al suo posto. Ama l’azione, altrimenti non sarebbe così pronta ad imbracciare le armi, ama l’emozione della caccia, l’eccitazione del mentire. Agisce in preda alle emozioni, sfogando la propria frustrazione come può. Lo fa in parte per il bene della razza umana, lo fa in parte per se stessa. Se ne rende conto ed è probabilmente questo che la porta a mentire a Will, a non confidarsi con lui e a rivolgersi invece ad un uomo come Broussard. Io immagino che sia così, altrimenti non mi spiegherei la sua reticenza a confrontarsi con suo marito che, pure essendo un testone, condivide con lei molte più cose del glaciale Broussard.

Anche la storyline della sorella di Katie, che rimane la parte più debole della stagione, sembra finalmente ricongiungersi al filone principale, con Nolan costretto ad un’alleanza con Snyder, in una situazione che promette di vederlo diventare più centrale portando con sè la stessa Maddie. E Beau? E’ improbabile che noi si sia visto per l’ultima volta il suo personaggio. Di primo istinto direi che il suo destino è segnato e la prossima volta che lo vedremo sarà morto, ma siccome mi piace molto spero davvero che non sia così.

Siamo agli sgoccioli di questa prima stagione (la seconda è stata già assicurata) e ci resta da vedere in quali quantità le nostre domande troveranno risposta e verso quale direzione gli sceneggiatori punteranno la seconda. Teniamoci forti!

Cose che abbiamo imparato da questo episodio:

– Agli alieni piace l’arte.
– Gli alieni hanno apparentemente quattro dita e una certa difficoltà a digerire l’ambiente umano
– Non ho capito cosa Will e Beau abbiano visto vicino al muro dall’alto del grattacielo
– Lagarza è un idiota… come si fa a farsi infinocchiare a quel modo lo sa soltanto lui

Lalla32

Il punto d'inizio è stato X-Files. Poi saltando di telefilm in telefilm ho affinato una passione per quelle storie che hanno in sé una punta di stranezza e di fantastico. Recensisco e curo news di serie sci-fi, ma un'altra mia passione sono i period drama, visto che sono un'avida lettrice di classici. Ultimamente mi sono avvicinata ai drama coreani e me ne sono innamorata e qui su Telefilm Central curo la rubrica Daebak, piena di consigli, spunti e amore per questo mondo.

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