
Colony: recensione dell’episodio 1.08 – In from the cold
Siamo ormai a due episodi dalla conclusione della prima stagione di Colony, show tanto affascinante e curato, quanto generalmente snobbato dal pubblico. Show che con una trama scorrevole riesce a parlare anche di tematiche complesse, con la giusta dose di mistero e con quei colpi di scena sempre dietro l’angolo, ma mai buttati lì per caso, sempre abilmente costruiti e piazzati in modo che lo spettatore attento sia sempre sul chi vive ma che a posteriori non possa che dire “ecco, non poteva che andare in questo modo”. E in un epoca in cui spesso e volentieri si costruiscono i colpi di scena per far andare il copione in un certo modo, assistere ad uno spettacolo in cui i twist narrativi sono figli della storia, è sempre una piacevole sorpresa.
Arrivati a due episodi dalla conclusione della stagione (con una seconda già confermata), il compito di Colony ora è quello di tirare i fili del racconto e annodarli, o quantomeno avvicinarli, nell’ottica del finale e, inoltre, di iniziare a svelare alcuni dei misteri che ci portiamo dentro dall’inizio.
Il primo compito viene svolto egregiamente, avvicinando la trama della lotta sul campo alla trama più “politica”, facendo convergere la lotta tra resistenti/terroristi e forze di occupazione/governativi con il disvelarsi dell’organizzazione politica del nuovo mondo e il concentrarsi sulla Colonia, nella quale la nostra storia è ambientata, di questi livelli direzionali che finora erano rimasti sullo sfondo.
Tutto questo ha due effetti, entrambe molto importanti: se da una parte iniziamo a capire qualcosa di come è strutturato il mondo post occupazione con colonie fortificate e enormi spazi deserti in mezzo, con l’ordine che è spesso mantenuto con il terrore, tanto che scopriamo che il Proxy Snyder è un “buono” che cerca di non opprimere i propri cittadini (almeno finora, vista le scene finali),
Quest’ultimo aspetto rende anche la funzione di Quayle e dei suoi superflua a fini narrativi e gli sceneggiatori, sempre coraggiosi e mai banali, sacrificano quella che fino a ieri era la “resistenza” agli occhi degli spettatori di Conlony sull’altare della sconfitta (inevitabile) e della rapida inversione di marcia di Quayle e della sua necessaria fine, portata a termine per mano di Will, cosa che avrà potuto colpire per la durezza e le modalità, ma che era l’unica vera fine necessaria.
Tutte queste rivelazioni sono costruite ottimamente, perché, se da un lato ci danno alcune informazioni che effettivamente bramavamo da lungo tempo, dall’altro hanno anche la funzione di introdurre nuove domande e costruire un universo narrativo più complesso di quello che ci si aspettasse.
Ancora un bravo al comparto attoriale e un plauso, l’ultimo, in questo episodio ad un superlativo Paul Guilfoyle, assolutamente perfetto nello sconfitto ma crudele Quayle.
Ancora due episodi e questa ottima stagione di Colony terminerà e l’attesa è tanta per questo show, tanto bello, quanto non visto.
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Verissimo: Colony è al momento una delle più piacevoli sorprese di questa stagione seriale. Riguardo la prove degli attori, persino Sarah Wayne Callies riesce ad essere convincente! Magari non sempre, ma tutto sommato non ci si può lamentare
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Finalmente una serie sci-fi intrigante! ( anche se definirla sci-fi non è molto esatto)
Per me è stata una vera sorpresa scoprire che la Fabbrica è sulla Luna.
Io avevo immaginato che ci fosse l’astronave degli extra in orbita intorno alla Terra.
A questo punto mi chiedo ( non ho molti dati a mia disposizione ) : ma c’è stata veramente la conquista della Terra da parte di extraterrestri , oppure è tutta una messinscena che nasconde il dominio della terra da parte di un gruppo di terrestri potenti che hanno soggiogato il mondo ?
Spero anche io che il personaggio della sorella di Katie serva a qualcosa ( mi infastidisce ) e sono molto incuriosita dalla storia che sta dietro alla ” sembro scema , ma non lo sono” tata .
Ah , io vorrei fare un volo con Apollo 🙂
ahahah, ok, allora ce li dividiamo, tu prendi Apollo, io Caprica Six 😀
Si, hai ragione, pure per me questo dettaglio depone a gran favore della serie, se fai recitare bene la Callies devi avere proprio una bella storia alle spalle
Ok , affare fatto ! 😉
A proposito delle capacità recitative della Callies che non conoscevo, allora non è solo una mia impressione che sia “leggermente” canide nella recitazione. Non mi convince molto.
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