
Cinquanta Sfumature di Nero: Recensione del film con Jamie Dornan e Dakota Johnson
Titolo: Cinquanta Sfumature di Nero (Fifty Shades Darker)
Genere: romantico, drammatico, erotico
Anno: 2017
Durata: 118 minuti
Regia: James Foley
Sceneggiatura: Niall Leonard (basato sul romanzo di E.L. James)
Cast: Dakota Johnson, Jamie Dornan, Kim Basinger, Rita Ora, Luke Grimes, Eric Johnson
L’hanno intitolato Cinquanta Sfumature di Nero perché Cinquanta Sfumature di Rosa non sarebbe stato opportuno.
Eppure il secondo film con protagonisti Dakota Johnson e Jamie Dornan non potrebbe essere più diverso dal primo adattamento cinematografico della saga di E.L. James – o dal libro, se vogliamo essere completamente sinceri. Quello che avrebbe dovuto essere infinitamente “darker” si rivela invece “light and romantic”, prendendo una piega completamente diversa rispetto alla direzione di Cinquanta Sfumature di Grigio.
Al timone non c’è più Sam Taylor-Johnson – impegnata a festeggiare i riconoscimenti del marito per Nocturnal Animals – bensì James Foley, che tra l’altro ha diretto anche diversi episodi di House of Cards. Il tocco di un regista diverso si percepisce fin da subito, proprio come si coglie immediatamente il tono romantico del film, in deciso contrasto con la schiettezza caratterizzante del film precedente.
Una gara di sopravvivenza contro le donne del passato di Christian Grey
Dopo aver lasciato Christian (Jamie Dornan) ed il suo stile di vita estremo, Anastasia Steele (Dakota Johson) cerca di andare avanti con la sua vita. Ha un lavoro alla SIP, una casa editrice, un capo che sembra investire nel suo lavoro, Jake Hyde (Eric Johnson), ma continua a mancarle qualcosa. O meglio, qualcuno. Christian la cerca e le chiede di tornare con lui, promettendole di non mentirle più e una relazione “alla vaniglia” che non possa più ferirla come era accaduto in passato. Un passato che, tuttavia, non sembra voler stare a bada. La Mrs Robinson degli incubi di Ana, la donna che ha iniziato Christian al suo singolare stile di vita, si presenta in tutta la sua malvagia perfezione con il nome di Elena Lincoln (Kim Basinger).
Non sarà tuttavia la sola donna della vita di Christian Grey a tornare. Una sua ex sottomessa, Leila (Bella Heathcote), arriverà a tormentare Ana con i suoi ricordi di un Dominatore che la ragazza sta cercando con tutta se stessa di cambiare. Riusciranno Ana e Christian a sopravvivere a tutte le donne del suo passato? (Il terzo film è già stato girato e verrà rilasciato a San Valentino 2018, quindi io azzarderei a dire sì).
Mentre il film precedente aveva cercato di restare il più fedele possibile al libro – incluse le scene di sesso estremo, lunghe e a tratti imbarazzanti – Cinquanta Sfumature di Nero si spaccia per una commedia romantica. Le scene che potrebbero disturbare lo spettatore sono quasi completamente eliminate, limitandosi a qualche giro tra le coperte e nudità gratuità a volontà. Dakota Johnson sembra prediligere una camicia sbottonata per andare in giro per casa – o sul balcone – mentre il personaggio di Jamie Dornan offre più di una volta una visuale in 3D dei suoi addominali scolpiti.
Una “libera ispirazione” al libro, con un “Chris” spacciato per principe azzurro
Cinquanta Sfumature di Nero potrebbe essere una “libera ispirazione” al libro di E.L. James, non una sua fedele rappresentazione. Mancano, oltre ad una serie di personaggio chiave (ehm-dottor Flynn-ehm), una serie di scene significative e cruciali. Eliminate le scene più spinte e i giochetti sadomaso, la storia dei protagonisti si riduce a poche, mirate scene e frasi. Se le citazioni dal libro non mancano e, anzi, abbondano, le scene chiave sono parafrasate o incongruenti. Per non parlare della metamorfosi dei personaggi.
Il Christian Grey bacchettone, che odia farsi persino chiamare per nome, in Cinquanta Sfumature di Nero diventa addirittura “Chris”. Un nomignolo a caso, che nel libro non appare neppure una volta, è solo una delle libertà che il film decide di prendersi. Insieme ad una giocosità ed ironia che fanno assomigliare il nuovo Christian ad un gemello buono della sua controparte letteraria. Un principe azzurro, insomma. Ce n’era bisogno? Naturalmente no. Proprio come non c’era bisogno di farlo diventare un campione olimpico che al mattino si allena sul cavallo. Ci piace osservare Jamie Dornan che fa esercizio? Eccome. Era necessario? Ma anche no.
Restano, per fortuna, fedeli gli accadimenti essenziali, dalla festa in maschera all’incontro con Elena e poi Leila. Restano fedeli al libro anche i personaggi di Elena, Leila e Jack, il perfetto cattivo della storia. L’aggiunta di Eric Johnson ha contribuito ancor di più, se possibile, a trasformare la pellicola in una storia completamente diversa da quella che il libro avrebbe voluto raccontare. È come se James Foley avesse preso in prestito la storia di E.L. James e avesse deciso di mostrare solo le parti più “tenere” e “sdolcinate”: come se avesse posto il veto su tutto quello che avrebbe potuto urtare il pubblico – nudità esclusa. Quella non manca mica.
Nel complesso un film gradevole ma, a tratti, banale
Il complesso risulta, paradossalmente, molto gradevole. La scelta di dare una direzione romantica alla pellicola ripaga con una vicenda meno intricata, solida nella trama e nel cast – nuovo e vecchio. Christian Grey ride un po’ troppo per i nostri gusti, allontanandosi molto dall’allure di oscurità e mistero che dovrebbero invece caratterizzarlo. Diventa quasi un eroe romantico, con una donzella da salvare dal capo prepotente e con un passato oscuro da cui cerca di proteggere se stesso e le persone a lui care. Ci piace, anche se trasforma Cinquanta Sfumature di Nero in un film a tratti banale.
L’originalità che forse la prima pellicola aveva deciso di mantenere, a costo di essere eccessivamente spinta e brutale, qui manca. Ci sono i bei vestiti, le case, la barca, le macchine, i soldi a volontà, ma l’oscurità e il “nero” del titolo non ci sono affatto. Con queste premesse Cinquanta Sfumature di Rosso – il cui trailer, con una mossa alla film della Marvel, è stato proiettato subito dopo la prima parte dei titoli di coda – potrebbe persino avere il bollino verde. Sarebbe davvero un peccato ma, dopotutto, parliamo delle Cinquanta Sfumature: cosa vi aspettavate?
P.S. La mancanza di Hugh Dancy (Dottor Flynn) e Tyler Hoechlin è da essere considerata offesa a livello quasi personale.
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