
Better Call Saul segna il punto di non ritorno. Recensione dell’episodio 3.07
Episodio apparentemente tranquillo questo settimo della terza stagione di Better Call Saul. Ma lo è solo di facciata perchè sotto sotto nasconde un rimescolarsi di animi e situazioni da non sottovalutare per nessuna ragione. È vero che vediamo il dispiegarsi di una trama in cui gli eventi proseguono calmi e senza scossoni, ma questa è la puntata della svolta definitiva: quella in cui Jimmy si trasforma in Saul, come anche Mike e Nacho mai fino ad ora erano stati così vicini ad essere le persone che sappiamo diventeranno in futuro.
Ognuno sulla sua strada
Tutto sta prendendo forma in modo fluido e naturale. Non ci sono forzature nelle vicende che ci vengono mostrate, nelle scelte che compiono i personaggi o nei loro atteggiamenti e comportamenti. Ciò a cui assistiamo avviene per ragioni ben precise, a cui si è arrivati scandagliando la psicologia dei protagonisti. Mai nessuna puntata vista fino ad ora aveva portato il racconto a questo livello, al punto di non ritorno. Il punto in cui è evidente che ogni personaggio si trova esattamente sulla sua strada, sul preciso percorso in cui li condurrà la vita.
A parte Kim che è l’unica di cui non sappiamo dove la porterà il futuro perchè non presente in Breaking Bad (ma siamo comunque molto curiosi di scoprire dove gli eventi la condurranno), si poteva supporre che questa terza stagione di Better Call Saul sarebbe stata quella in cui Jimmy sarebbe diventato Saul. Era evidente che la sua evoluzione sarebbe avvenuta a causa del rapporto con suo fratello e dopo il season finale della seconda stagione le cose tra i due si erano fatte troppo tese, spingendosi troppo oltre per poter sperare di recuperare la fratellanza (che in fin dei conti non c’è mai stata vista la perenne invidia di Chuck).
LEGGI ANCHE: Better Call Saul: Caino e Abele alla sbarra. Recensione dell’episodio 3.05
Allo stesso modo abbiamo seguito il cammino di Mike sempre in bilico tra una vita monotona ed il bisogno di fare di più, e quello dei personaggi come Nacho, un po’ in secondo piano, ma che sono comunque importanti. In se stessi in quanto persone a tutto tondo con un loro percorso ed una loro psicologia, ma anche in funzione dell’intrecciarsi delle loro vicende con quelle dei protagonisti.
Un episodio che si concentra solo su alcuni personaggi: Mike e Nacho
Questa settimana Better Call Saul non segue le vicende di tutti i personaggi, ma si concentra solo su due grandi insiemi: Mike con Nacho da una parte e Jimmy con Kim dall’altra. Ognuno di loro vive anche momenti personali, ma comunque i due gruppi non si incrociano. Non vediamo quindi nè Fring ed il suo scontro con Hector, nè Hamlin o Chuck e come è proseguita la sua telefonata.
Nacho ha sempre avuto dubbi sul suo coinvolgimento con gli affari di Hector, ma ha sempre lavorato per lui senza prendere iniziative rischiose. La richiesta del suo capo di coinvolgere suo padre nel commercio di droga fa, però, cambiare idea a Nacho che decide di azzardare per proteggere suo padre: vuole sostituire le pillole di Hector con un composto tossico. Questo fa presupporre che ciò porterà Hector sulla sua strada verso la sedia a rotelle (quindi forse il colpevole non sarà Gus, come avevamo pensato), ed allo stesso modo Nacho si avvicina sempre più alla sua collaborazione con Fring.
Nel vortice delle pillole ci entra anche Mike, donando consigli preziosi a Nacho, spinto dall’apatia della vita e dalla ricerca del pericolo. Ma anche dalla voglia di vendetta verso Hector. Mike sembra più intenzionato che mai ad intraprendere la via dell’avventura e gli eventi di questo episodio potrebbero segnare definitivamente il suo lento avvicinamento a Gus, fino ad ora altalenante. Complice di ciò sarà appunto Nacho che, inconsapevolmente, condurrà Mike al suo futuro.
Jimmy e Kim
In questo episodio di Better Call Saul già il titolo dice tanto. Expenses si riferisce alle spese economiche che Jimmy cerca disperatamente di affrontare, ma metaforicamente indica il dispendio di energie sia fisiche che mentali che lo stanno tenendo in tensione e che conducono all’ultima scena. Jimmy deve barcamenarsi tra le ore di lavoro dovute ai severi servizi sociali, il tentativo di mandare avanti l’attività come regista di spot pubblicitari ed il continuare a pagare la sua parte delle spese dello studio. Neanche la sua macchina vuole mettersi in moto. Jimmy è visibilmente frustrato e sfiduciato, mentre cerca di non risultare preoccupato o fallimentare agli occhi di Kim, che non vuole deludere in nessun modo nonostante percepisca la sua diffidenza, e con cui cerca di distrarsi fantasticando al bar su possibili modi di imbrogliare la gente (e qui abbiamo un assaggio del suo stato d’animo e di quello che gli passa per la testa).
LEGGI ANCHE: S’all good in Better Call Saul – Recensione episodio 3.06
Alterna momenti di profondo sconforto ad altri in cui la voglia di lottare è più forte di ciò che sta passando. Emerge però tutta la sua rabbia nei confronti di Chuck che è deciso a voler completamente ignorare, nonostante i dubbi di Kim. Ciò che però rappresenta la goccia che fa traboccare il vaso della frustrazione è l’assicurazione che ha stipulato come avvocato: vorrebbe indietro parte di ciò che ha versato visto che per un anno non potrà esercitare. Si reca direttamente negli uffici dell’assicurazione e al secco “no” ricevuto riguardo all’avere indietro i soldi nasce il vero Saul. Un bravissimo Bob Odenkirk scoppia in lacrime fingendo tristezza, sbrodolando le sfortune della vita e del fratello, mettendo in buca Chuck per vendicarsi di lui. Non potendo ottenere i suoi soldi, almeno può avere la sua rivincita su quell’uomo che ora odia così tanto. E che lo sta portando a plasmarsi in Saul. La sua espressione e quel sorriso compiaciuto nel finale valgono più di mille parole.
Per essere sempre informati su Better Call Saul passate e mettete un like sulla pagina Better Call Saul – Italia e ricordatevi di mettere like alla nostra pagina Facebook per tutte le novità su tv e cinema.
Visitor Rating: 4 Stars
Visitor Rating: 4 Stars