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Better Call Saul: Recensione dell’episodio 1.08 – Rico

L’antefatto con cui si apre questo episodio è succoso: quello che sembra un giovane Jimmy McGill lavora come porta lettere alla Hamlin, è il ragazzo di Kim (forse) e ha appena ottenuto una laurea per corrispondenza (dopo aver provato l’esame di abilitazione solo per tre volte). Ecco una piccola curiosità: nella terza stagione di Breaking Bad si può vedere questa laurea sulla quale c’è il nome di Saul Goodman. E’ in realtà una laurea in “Master of Arts” mentre invece questa che ha ottenuto Jimmy sembrerebbe una laurea in legge: resta il fatto che in Breaking Bad Saul, riferendosi alla laurea “Master of Arts” ottenuta alla University of American Samoa, dichiara che non è nient’altro che un pezzo di carta fasullo. Probabilmente è una dimenticanza degli autori, o una correzione nel senso che hanno voluto rendere legittima quella università. O potrebbe rientrare in tutta una serie di procedure che in futuro porteranno Jimmy a cambiare legalmente il suo nome in Saul; oppure Jimmy ha già adesso falsificato questa laurea.

Quest’ultima opzione, però, non credo sia quella corretta: lo stacco tra il passato e il presente ce lo dimostra. In entrambe le scene sono presenti Howard e Jimmy, quest’ultimo deluso entrambe le volte seppure per due motivi diversi: nel passato non è riuscito (ancora) a farsi accettare come avvocato; nel presente Kim ha appena guadagnato un po’ di successo e visibilità (grazie a lui), ma in realtà a prendere tutto il merito della vicenda dei Kettleman è Howard Hamlin. Tutto ciò fa capire che il futuro Saul, adesso come in passato, ha una voglia matta di rivalsa, di successo: sin da quando era solo un porta lettere, ha visto gli altri, li ha giudicati meno di lui e allora si è rimboccato le maniche per diventare più di loro.

Ecco che Jimmy è di nuovo incazzato, pronto a farsi valere. Quando dice al fratello di essere stato solo fortunato nell’aver trovato un appiglio per avviare una grandiosa class-action ad una ricca azienda come la Sandpiper vuole solo assecondarlo (o qui è ancora tanto ingenuo?). Il suo lavoro in favore degli anziani lo ha portato a trovare un irregolarità che lo porterà, insieme al fratello, ad affrontare forse il primo caso serio della sua carriera. Il modo in cui ha perseverato nella sua azione, con la meravigliosa scena dell’immondizia, fa capire un’ulteriore cosa: la sua voglia di rivalsa non è però ancora quella che lo porterà a cambiare identità. E’ ben lontano dall’essere Saul, almeno per ora. Forse ci vuole tempo per quello o forse nei restanti due episodi le cose accelereranno. Adesso è ancora Jimmy: crede che il sistema sia sbagliato e vuole aggiustarlo, non proprio da buono (altrimenti non avrebbe accettato la tangente dai Kettleman) ma neanche troppo da disonesto. Il tempo ci dirà quando realizzerà che il male, la disonestà e la corruzione sono così annidate all’interno della società che è molto meglio (e meno faticoso) diventarne parte piuttosto che combatterlo. La maestria di questo telefilm sta anche in questo: gli spettatori simpatizzano per questo Jimmy che non è il Saul che si aspettavano di vedere, vuole davvero che lui riesca a vincere le sue cause in modo onesto. Vederlo rovistare tra i rifiuti lottando per quegli anziani fa capire che non è ancora pronto per abbandonarsi al lato oscuro.

Il momento dell’abbraccio tra i due fratelli fa strappare un sorriso: è il modo, credo ingenuo e non ricercato, con cui Jimmy riesce a far capire a Chuck che al di là della sua malattia (immaginaria o meno) tutto quello che gli manca è un lavoro; un lavoro in cui peraltro è bravissimo. Eppure la scena finale ci fa capire che Chuck, se da un lato riempie la sua vita (riempiva) soltanto con la mente occupata dai vari casi, sembra avere un problema reale che forse lo frenerà nel suo supporto a Jimmy. Inoltre bisogna capire se, con quello scatolone caduto, Chuck adesso avrà un nuovo attacco della malattia e rischierà di complicare il primo grande lavoro di Jimmy (a tal proposito mi aspetto comunque una rottura da parte di Hamlin sul fatto che il suo socio lavori con James) oppure se, con un colpo di scena, resti soltanto leggermente basito del fatto di aver ignorato così semplicemente la sua allergia.

Due parole finali anche sul caro Mike, dato che prosegue la sua storyline che ha avuto il suo grande avvio nella puntata 1.06 “Five-O”. Ci viene mostrato l’inizio del suo rapporto con Kaylee, la sua nipotina adorata, l’unica persona che davvero lo tiene ancorato alla realtà. E’ per il suo benessere che inizia a pensare alla possibilità di guadagnare soldi in modo disonesto con una serie di lavoretti illegali. Proseguendo su questa via, prima o poi incapperà nuovamente in Jimmy McGill.

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1.08 Rico

Tanta giurisprudenza

Valutazione Globale

User Rating: 4.4 ( 1 votes)

Mario Altrui

Web Content Editor per Telefilm Central dal lontano 2014. Scrivo pareri soggettivi richiesti da nessuno sulle mie serie televisive preferite.

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1 commento

  1. Episodio molto “legal”, in cui James ha modo di dimostrare, se ancora avevamo dei dubbi, tutte le sue competenze e le sue abilita’ di avvocato (anche a fronte del forfait di Chuck, che rimane come paralizzato durante l’incontro), e pure per una buona causa (aiutando i vecchietti dell’ospizio).
    E poi che tenacia assurda! Oltre alla scena del bidone (neanche in Breaking Bad avevano osato cosi’ tanto xD), sul serio, ma chi e’ che avrebbe mai avuto la pazienza e la determinazione pazzesca di mettersi li’ a ricomporre brandelli di carta??? Tanto di cappello a Chuck e Saul!

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