
Bad Times at El Royale: la recensione del film in anteprima alla Festa del cinema di Roma
Titolo: Bad Times at El Royale – 7 sconosciuti a El Royale
Genere: thriller noir
Anno: 2018
Durata: 141 minuti
Regia: Drew Goddard
Sceneggiatura: Drew Goddard
Cast principale: Jeff Bridges, Cynthia Erivo, Dakota Johnson, Chris Hemsworth, Cailee Spaeny
E’ un thriller-noir il film d’apertura tredicesima edizione della festa del cinema di Roma. Bad Times at El Royale diretto da Drew Goddard – produttore di serie TV molto note come Lost e Daredevil, ma anche film di genere come l’ormai cult The Cabin in the Woods – con un cast stellare e atmosfere che ricordano in più di un’occasione i classici di Tarantino.
7 anime alla ricerca di redenzione
Un prete, una cantante afroamericana e un venditore di aspirapolvere si ritrovano per motivazioni diverse a El Royale, un resort un tempo glorioso caduto in rovina.
Raccontato così potrebbe quasi sembrare una commedia il film di Goddard e in effetti ogni tanti si ride, ma non è solo il puro intrattenimento il fine ultimo della pellicola.
Situato al confine tra California e Nevada, l’El Royale offre calore e sole a ovest; speranza e opportunità ad est.
Ora, nella hall del resort i fasti sono ormai sbiaditi: qui Daniel Flynn (Jeff Bridges), la cantante soul Darlene Sweet (Cynthia Erivo) il venditore ambulante Laramie Seymour Sullivan (Jon Hamm), Emily Summerspring (Dakota Johnson), sua sorella Rose (Cailee Spaeny), il manager Miles Miller (Lewis Pullman) e il leader carismatico Billy Lee (Chris Hemsworth) si incontrano senza immaginare che la notte che passeranno sarà la loro occasione per redimersi rispetto al passato.


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Cast stellare
Spiccano senza dubbi tra la schiera di attori presenti, le prove recitative di John Hamm e Jeff Bridges. Entrambi sorreggono il film insieme alla splendida e carismatica voce di Cynthia Erivo. Che interpreta il personaggio forse meglio tratteggiato, tra tutti quelli presenti.
Segnaliamo anche un divertente cameo (per noi inaspettato!) di Xavier Dolan nel ruolo del manager di Darlene.
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La fragilità umana come file rouge
Sebbene il film di Goddard prenda le mosse da un thiriller-noir e per la prima parte del film sembri ricordare un thriller in stile Agatha Christie, in realtà c’è molto di più di questo.
A cominciare dal cuore narrativo: la redenzione. In Bad Times at El Royale si parla della fragilità umana e della necessità di essere assolti dai propri peccati.
Aleggia nel film, da subito, l’aria ultraterrena dell’El Royale. Lo stesso Miles ripeterà più di una volta, a padre Flynn, che quello non è un luogo adatto a lui. Questo è infatti un film sul purgatorio e sul giudizio.
Il purgatorio è quel luogo in cui vengono inviati i peccatori quando non sono abbastanza cattivi per l’inferno e hanno la possibilità di guadagnarsi la loro strada verso il paradiso. El Royale, collocato su una linea divisoria tra Nevada e California, abitata da persone che si comportano male in modi diversi, è una posizione abbastanza ovvia per quel posto. È un bivio esistenziale. C’è una possibilità di redimersi alla fine? La risposta viene lasciata allo spettatore.
Questo è fondamentalmente il messaggio di Bad Times at El Royale un film ambizioso e bizzarro sulla religione, la salvezza e chi siamo veramente.
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Bad Times at El Royale: uscita in sala e trailer
Il film uscirà nelle sale italiane con il titolo 7 sconosciuti a El Royale il 25 ottobre. Ecco il trailer del film: