Ash vs Evil Dead: recensione episodio 1.08 – Ashes to Ashes

Scusate, ma qua si è ancora in lutto per quanto avvenuto nell’utlimo episodio di Ash vs Evil Dead. La morte di Amanda da una parte ha sorpreso, dall’altra ha dato gusto, ma in realtà la somma dei due fattori da solo melanconia. Proprio adesso che iniziava a starci. Praticamente il personaggio con più controfiocchi nella serie è andato kaputt ed ora guardare la serie culto di questo 2015-2016 non sarà più lo stesso. Ok, dai, morta una figa, se ne fa un’altra. E in effetti in questo Ashes to Ashesh ve n’è una discreta abbondanza, peccato sopravvivano tutte tranne Amanda.

Alla sua ottava puntata, quindi Ash vs Evil Dead torna ad ammiccare prepotentemente al proprio seguito, con una serie di ricordi visivi e sonori, provenienti dalla trilogia di Evil Dead, che tempestano Ash fin dal suo arrivo alla casa. Tutto torna a ripetersi ed Ash torna impotente di fronte alle uccisioni del Male. Nel mezzo dei ricordi, qualche flashback viene dedicato anche alla prima puntata, al personaggio di Amanda, per non dimenticare lo spettatore che magari i film di Sam Raimi non li ha visti manco per niente, sempre che esista qualcuno di questo tipo fra il pubblico.

Fin dall’inizio, comunque, l’ottavo episodio ci aveva avvertito: nella casa tutte le persone care ad Ash muoiono. Certo, avevamo pens….. scongiurato si potesse trattare di Pablo o Kelly, ma purtroppo così non è andata e Ash vs Evil Dead probabilmente oggi piace ancora di più. Anche perché torna a portare sullo schermo uno dei pezzi più forti della comicità grottesca che ha contraddistinto i film, ovvero Ash che lotta contro la sua controparte demoniaca, oggi nata dalla sua stessa mano che, evidentemente, all’interno della casa ha riguadagnato vigore. In questa puntata vincono su tutto l’ignoranza e il sadismo.

Per prima cosa torniamo a rivedere Ash di fronte alla testa di Linda intrappolata nella morsa nel capanno degli attrezzi, una delle scene di maggiore ignoranza della storia del cinema se si pensa che, appena mezz’ora prima, lui aveva confessato a lei di voler vivere insieme per sempre, per poi farla a pezzi. Oggi scopriamo che, invece, l’unico obiettivo di Ash della serata era trombare. Ignoranza ai massimi livelli. Chi invece sembrava potesse avere maggiore ignoranza era proprio Amanda, la quale si è semplicemente dimostrata una pallona (anche due) gonfiata. Direi che la scena dove corre e il dettaglio sulla scollatura nel riassunto ad inizio episodio  chiariscono perfettamente il suo ruolo, riuscito, all’interno della serie (peccato, dopo il nudo di Lucy Lawless ci avevamo quasi sperato). Di nessun valore, per ora, almeno, l’incontro di Pablo e Kelly con i tre escursionisti, a parte il piacere per gli occhi e il tentativo di Kelly di proteggere il proprio diritto di priorità su Pablo.

Ovviamente ci stiamo prendendo poco sul serio, perché di qui in avanti si ha la netta sensazione che Ash vs Evil Dead si prenderà sempre meno sul serio. L’arrivo della nemesi all’interno della saga, d’altronde, portò questo stile all’ennesima potenza. Basti qui pensare al duello fra buono e cattivo in stile cartone animato giapponese, solo che invece di annunciare l’arma pronta all’uso, si annuncia il danno che si andrà a procurare. Coloro a digiuno dei tre film di Sam Raimi, peccato veniale quando ormai siamo a fine stagione, potrebbero obiettare che di originalità inizia ad essercene poca. Ed è giusto così, visto che Evil Dead è diventato famoso proprio per la capacità di ripetere la stessa storia, con successo, mandando sempre più la narrazione in vacca col passare dei film.

In realtà una differenza rispetto al grande schermo c’è: lì la nemesi era ben distinguibile, con il volto stralunato, poi mandato in frantumi, l’atteggiamento provocatorio ed entrambe le mani sane; qui invece i due rivali sono esattamente uguali, visto che Amanda ha tagliuzzato la mano demoniaca e la tagliola malefica ha strappato il guanto di ferro di Ash. Proprio il momento in cui la mano viene affettata ha rappresentato un duro colpo, da un punto di vista simbolico. Sembra quasi che il prodotto televisivo, d’ora in poi, voglia prendere le distanze dal predecessore cinematografico. Questo lo scopriremo nei prossimi episodi, ma è un po’ come se in Gremlins venisse ammazzato Gizmo o se nei Penauts Snoopy andasse a finire sotto un’auto.

In più, la morte della mano avviene senza alcun rispetto, tagliata come un pezzo di manzo. Magari dal prossimo episodio torna pure a formarsi, ma è stato un bel colpo al cuore. Tornando al discorso del doppio, il problema per i protagonisti adesso sarà riuscire a distinguere i due Ash (e qui ovviamente il gioco di parole nel titolo). Ancora nulla di nuovo sotto il sole, ma le grasse risate potrebbero stare dietro l’angolo e un assaggio ne abbiamo già avuto nel confronto con Amanda e col nostro stesso eroe. L’assonanza della morte della poliziotta e del suo partner ce lo ribadisce ancora una volta (sempre per chi è ancora a digiuno dai film): qui tutto si ripete e con la ripetizione ci si gioca.

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