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Ash vs Evil Dead: recensione episodio 1.01 – El Jefe

vlcsnap-2015-11-02-15h25m20s125La semi-sgommata per parcheggiare, le pacche con la mano di legno, la luce che filtra attraverso i fori di proiettile, la super pistolina dirompente, il sangue della bambola spiaccicata, il male in soggettiva, la motosega rappresentata come l’arma sacra e l’agganciamento al volo fanno sì che possiamo etichettare Ash vs Evil Dead – El Jefe, come il pilota di culto della nuova stagione televisiva (e speriamo anche la stagione più di culto di quest’anno).
Sono passati trent’anni dal ritorno di Ash al presente e a causa di una serata sballona il Necronomicon torna ad essere letto e a scatenare il Male sulla Terra. C’è tutto (o quasi) la saga di Evil Dead in questa prima puntata della serie fortemente voluta da Sam Raimi, anche l’auto presa in giro. Mancano purtroppo battute come “In questo momento sei il capo di due sole cose. Del cazzo e della merda” o dialoghi tipo “Ti succhierò l’anima” “Vieni a prenderla”, ma il tutto è semplicemente riconducibile alla voglia di Ash di scappare, di rifiutare di affrontare l’avventura, decisione sopra la quale egli stesso poi ironizzerà.

Dopo che il suo protagonista si è preparato ad una serata folleggiante come una volta si preparava a combattere il Male, Ash vs Evil Dead inizia subito molto velocemente, talmente veloce che in 10 minuti Ash rimorchia la donna al bar e si fanno una sveltina in bagno. Dopo aver annunciato il loro ritorno, i demoni tornano ad agire all’interno di una casa isolata nel bosco (strano!), con un demone nascosto sotto il lenzuolo, davanti alla finestra, scena più volte vistavlcsnap-2015-11-02-15h25m28s781 negli horror nostrani. Il primo morto lo abbiamo incornato sulle corna di un’alce fissate alle pareti, lo stesso animale che in La Casa veniva posseduto dal Male e iniziava a deridere il protagonista.

E poi è un scivolare via di idiozia e sangue e violenza e non-sense (come il sangue all’interno della bambolina spatasciata al pavimento, il cui duello con Ash ricorda l’epico scontro con la propria mano e con il mini clone di sé stesso, anche se non ho ancora chiara la storiella dei diritti non sfruttabili de L’armata delle tenebre) e di scelte stilistiche che hanno fatto di Evil Dead un prodotto riconoscibile al primo sguardo.

Ci si ritrova così con due storyline: la prima vede Ash affiancato dal sudamericano Pablo, in tutto e per tutto uguale a Chicco dei Ragazzi della Terza C, discendente da uno sciamano, che chiama più volte all’avventura un riottoso Ash. Insieme a loro Kelly, poco innocente e al centro delle bramosie di entrambi. Nella seconda linea narrativa, quella che, demoni a parte, cerca di essere più a contatto con la realtà, troviamo l’agente Amanda Fisher sconvolta per la morte del collega avvenuta all’interno dell’abitazione nella foresta e sulla quale è stata aperta un’inchiesta ufficiale che la vede al centro dei sospetti. Ad “aprirle gli occhi” viene chiamata Lucy Lawless, vestita in bianco, nel più classico stereotipo dell’aiutante “angelico”, il cui ruolo all’interno della serie è ancora tutto da dipanare, ma il suo personaggio sembra saperla lunga su demoni e altre menate varie.

Fra spiriti maligni che continuano ad impossessarsi dei corpi delle persone meno pericolose (l’anziana vicina, la bambina, la bambolina, il collega), segnale di un Male che può annidarsi in ogni dove, si arriva, fra un po’ di commozione e vlcsnap-2015-11-02-15h22m57s171un po’ di applausi, alla scena iconica per eccellenza, quando Bruce Campbell si sfila l’innocuo grembiule da commesso (che lo copre completamente, bardandolo e non facendo trapelare la sua vera identità) e torna a vestire i panni di Ashley J. Williams, reparto ferramenta. Come nell’Armata delle Tenebre, indossa la motosega al volo, con un balzo, e inizia a brandire alla stessa maniera la lama affilata, tornando ad essere quel “groovy” che tutti conosciamo e che ora gli chiediamo di continuare ad essere.

La domanda infatti che lacera le viscere dello stomaco è per tutti la stessa: riuscirà Ash vs Evil Dead a mantenere quell’alone di magia che si è creato attorno al primo episodio, o, dopo che Sam Raimi avrà passato la mano alla regia, ritornerà ad essere tutto molto più standardizzato? Bruce Campbell riuscirà da solo a reggere il telefilm? Ma soprattutto, dopo quanto ce ne stancheremo? Con la testa piena di dubbi e la luce negli occhi, non ci resta che aspettare il prossimo episodio, sperando in un po’ di più di “dammi un po’ di zucchero, baby”, certi che il nuovo El Jefe, erettosi a baluardo della comunità, sarà il solito casinista che manderà tutto a ramengo.

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Federico Lega

Fra gatti, pannolini, lavoro, la formazione del fantacalcio e qualche reminiscenza di HeroQuest e StarQuest, stare al passo con le serie tv non è facile ma qualcuno lo deve pur fare

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1 commento

  1. posso solo ripetere quanto v’ho scritto su facebook: Ash vs Evil Dead è una FIGATA COLOSSALE

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