
Arrow: Recensione dell’episodio 3.19 – Broken Arrow
Sono davvero dei bei momenti. Quelli in cui sei a pezzi perché una persona a cui tieni è appena morta e tu sei convinto che sia tutta colpa tua, ma poi i tuoi amici saltano su ed esclamano: “Sorpresa!“. Ed è stata solo una finta per insegnarti che anche gli altri ti vogliono bene e che quindi devi lasciarti aiutare. E’ una di quelle storie divertenti che puoi raccontare il giorno del Ringraziamento. Sulla tomba dei tuoi suddetti amici.
Comunque, un attimo che mi silenzio mentre snocciolo una sfilza di improperi ben mirati alla volta degli sceneggiatori. E va bene, Roy non era davvero morto e lasciamo perdere la spiegazione di Diggle a velocità accelerata per nascondere ogni più gigantesca assurdità. Sospiro di sollievo grosso: nessuno è morto! Solo che poi a due secondi dalla fine quel simpatico di Ra’s si presenta al loft e infilza Thea come un pollo allo spiedo. Non approvo. Non approvo PER NIENTE.
Se vogliamo guardare al lato positivo della faccenda bisogna riconoscere che è sorprendente quanto siano riusciti a farmi affezionare a questi due personaggi che fino a non troppo tempo fa mi era simpatici quanto un calcio negli stinchi. Non è passato molto da quando mi domandavo cosa ce ne saremmo fatti di un bamboccio incappucciato tra i piedi, ma piano piano Roy si è ritagliato un posticino tutto suo in questa scalcagnata famiglia e vederlo andarsene via così mi mette un filo di tristezza e mi resta la certezza che lascerà un piccolo vuoto. Vabbè, okay, ci sono rimasta davvero di cacca a vederlo rantolare al suolo pugnalato, ma la sua uscita di scena è stata dignitosa e ben fatta e coerente con il percorso del personaggio. Senza contare che nulla vieta di vederlo riapparire in futuro.
Ma veniamo a Thea. Scampata così a lungo al suo simpatico destino, se lo ritrova davanti quasi per caso (a lei lo avevano già detto che Roy non era morto ma solo in vacanza?) e si vede infilzata tra i resti sbriciolati di un povero tavolino da caffè. Mi permetto di essere così un tantino spensierata perché mi rifiuto di credere che sia morta. O insomma… non morta del tutto. Perchè va bene che Oliver è un ragazzone grosso e forte ma vedersi sterminare anche l’ultimo membro della famiglia potrebbe essere la famosa goccia che fa traboccare il vaso. Suo padre è morto per lui, sua madre è morta per lui e ora pure la sorella? Anche il più sfigato dei supereroi non ce la può fare ad avere tutti sti cadaveri in famiglia. Il vecchio Ra’s ha qualcosa in testa e probabilmente ha a che fare con le sue pozze curatrici. Sono troppo speranzosa!?
Le mazzate continuano a piovere in testa a Oliver a mitraglia. Non avrà Roy sulla coscienza, ma la sua esistenza è stata totalmente smontata dal simpatico Ra’s, coadiuvato da daddy Lance che anche in questo episodio si è meritato i più terribili insulti. Tale spietatezza da un personaggio così amato fa
Il team è disperso, la Arrow caverna è stata smantellata (vogliamo parlarne? Hanno buttato per terra il vaso della felce!!), la sua identità segreta è ormai inutilizzabile e Felicity amoreggia con Ray. Cosa è rimasto della sua esistenza? Cosa è rimasto di tutto ciò che aveva costruito? Le parole di Slade si sono avverate e di Oliver Queen sopravvive il desiderio di lottare ancora, di proteggere quella città che è la sua responsabilità. Non è difficile immaginare dove lo porterà questa strada.
L’episodio è uno dei più densi che si siano visti da un po’. Ritmato e pervaso da un vero senso di angoscia, e neppure un metaumano dallo sguardo laser riesce a rubare la scena al nostro eroe sempre più in difficoltà, ma è anche giusto così. Tutto funziona meglio del solito perché i personaggi che tanto amiamo condividono attivamente la scena e lavorano insieme, tanto che lo stesso Ray sembra un po’ meno un pesce fuor d’acqua. Il triangolo, per quanto faccia male, almeno in questo episodio è godibile. Felicity gestisce entrambi i suoi uomini con la sua tanto amata goffa spigliatezza e il suo gran cuore e non è costretta a dividersi impossibilmente in due. E la stessa interazione tra Oliver e Ray funziona e diverte. Ray infatti assume sempre più i tratti di un entusiasta bambinone, mentre Oliver quelli di di uno spazientito ma saggio genitore ed è bello vedere nascere tra i due una certa forma di rispetto. Ma forse lo dico anche perché i giorni di Ray come fidanzato mi sembrano ormai contatissimi.
Intanto godiamoci la corsa finale che si preannuncia densa di emozioni.
PS: Malcom, quando servi non ci sei mai.
PPS: Un altro episodio in cui Laurel è stata quasi da applauso. Che sia così solo perché suo padre è semplicemente da strozzare? Secondo me la scelta vincente è farle fare quello che sa fare (l’avvocato) e farglielo fare bene.
PPPS: I flashback, scusate, ma li nomino qui semplicemente per dire che non meritano alcuna considerazione. Sono quasi arrivata al punto di mandarli avanti veloce.
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3.19 – Broken Arrow
Drammatico
Valutazione Globale