
Arrow: Recensione dell’episodio 3.13 – Canaries
Per fortuna che c’è Merlyn Senior a dare una sgorlata alla trama ogni tanto. Non che mi stia lamentando di questa terza stagione, anzi, flashback a parte, ma ogni tanto le cose girano su loro stesse e ci sono situazioni che restano “in tensione” senza che nessuno le risolva e, quindi, ci vuole l’intervento risolutore del “Mago” per far partire un effetto domino che finalmente ci aiuta a sbarazzarci di tanti piccoli e grandi segreti e ci fa sentire un po’ come Ollie e Speedy sul divano del loft della giovane Queen, con aria serena a ripetere anche noi “finalmente possiamo parlare apertamente di queste cose”.
Ci voleva Malcom per far finalmente sapere anche a Thea la vera identità di Arrow e la sua presenza nello scantinato (allagato da 3 anni secondo lei, vabbè) fa venire fuori un po’ di carattere ad Arsenal, a cui i vestitini corti il vecchio amore fa ricrescere un po’ di “cocones” e fa sì, insieme ad altre circostanze, tra cui tenore Diggy, che anche Laurel venga accettata nel team. Laurel in azione, inoltre, combatte i suoi demoni e questo la rende capace alla fine di togliersi il peso più grande, rivelare al padre che Sara è morta. Insomma, ci siamo levati mille situazioni tese in un unico episodio, come solo Arrow sa fare, con velocità e gestendole con una passata e via, dopo avercela smenata per un bel po’ di tempo.
Per me che sono un fan, nei racconti a fumetti, più delle “squadre” di buoni che dell’eroe solitario, questa fase di Arrow, che sta prendendo sempre più piede, sta piacendo comunque molto, sta diventando sempre più un racconto corale, dove, sicuramente, c’è un protagonista, ma ormai tutti gli altri sono qualcosa in più di comprimari… pure Laurel, uno dei personaggi (per me) più antipatici della serie, sembra piano piano migliorarsi, togliendosi un po’ alla volta (ma le resta ancora da lavorare) questo complesso da piagnona che si autocommisera in continuazione. Go Laurel, sei sulla strada giusta, ma continua a camminare per il momento.
Questa maggiore coralità riduce, però, lo spazio dedicato ai singoli personaggi, così alla fine non vediamo assolutamente un personaggio ancora secondario come Ray Palmer e soprattutto si ritaglia poco spazio Felicity, nostra storica beniamina, ormai demandata a fare il supporto tecnico e ad elargire alcune perle di discorsi a cuore aperto a chi ha 3 minuti da dedicarle passando di lì. Un po’ dispiace per Felicity, ma sono sicuro che con la storyline di ATOM in divenire, recupererà, almeno ogni tanto, la sua centralità.
Il rinato rapporto tra i due fratelli Queen è una storyline piacevole perché, a mio parere, Amell e la Holland si integrano bene sullo schermo, hanno una buona chimica e i ritmi dei loro dialoghi sono scorrevoli.
La parte invece meno interessante dell’episodio è il Conte Vertigo; continuo a trovarlo, in ogni apparizione, un qualcosa di funzionale a qualcosaltro.
Nota a margine sulla parte flashback: non sarebbero nemmeno da nominare se non per il fatto che a fine episodio si arriva a Starling City. WTF?
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3.13 - Canaries
A tratti
Valutazione globale
Ma quando smetteranno di ritrarre Hong Kong come il peggio ghetto di Caracas??? Ma soprattutto ci voleva una leggera spinta da Malcom Merlin per far aprire ollie come una cozza? E qualcuno a Thea lo dirà che sotto acidi ha ucciso Sara? Troppo poco spazio a Felicity e troppo alle turbe di Laurel e del detective, questo episodio si perde un po’ nella faciloneria e questo non mi piace…
Anche a me piace molto il legame Thea-Arrow ed era finalmente ora che venisse a scoprire l’identità del fratello, però sono anch’io dell’opinione che in questa puntata sia mancata troppo Felicity e sia stato dato troppo spazio a Laurel(che a differenza di Ollie che si è allenato sull’isola, di Sara che si è allenata con Rasa e di Thea che si è allenata con Malcom) che miracolosamente ha imparato a combattere in 1 mese essendo allenata da un tirapugni!!!!!
Bene, mi trovo completamente d’accordo con questa recensione. L’ho pensato proprio che il rapporto Ollie/Thea abbia portato un po’ di freschezza al momento giusto 🙂
E strano ma vero, pure Laurel è a tratti quasi digeribile.