
American Horror Story: recensione dell’episodio 3.04 – Fearful Pranks Ensue
E’ arrivata la notte di Halloween anche a New Orleans e la casa delle streghe si prepara ad accogliere i bambini del vicinato per donargli gustosi dolciumi (qualcuno ha il coraggio di mettere a soqquadro una casa di streghe?). Ma cosa succede quando alla porta non si presentano più piccoli esseri umani innocui travestiti da creature malefiche ma una vera e propria orda di zombie pronta ad attaccare? E’ così che il quarto episodio di Coven ci lascia in sospeso, rimandando ormai l’inevitabile guerra tra Marie Laveau e la congrega di streghe alla prossima puntata.
Sì, perché è stata proprio la parrucchiera-fattucchiera, tramite uno dei suoi riti voodoo, già sperimentato con successo nel 1961 per vendicare la morte del figlio di una delle sue collaboratrici del salone di bellezza, a risvegliare dalle tenebre i morti e spedirli all’assalto dell’accademia delle streghe. Un giorno migliore che la notte di Halloween non lo poteva certo trovare e così anche gli zombie fanno la loro prima comparsa in American Horror Story. A dir la verità, dei non morti, ma non propriamente zombie, si erano già potuti vedere in alcuni episodi di Asylum (ricordate quelle strane creature che si cibavano di resti umani nascoste nella foresta?). Che Murphy voglia lanciare la sua personale sfida al fenomeno The Walking Dead?
Ma l’episodio non è solo zombie e riti voodoo. E’ anche e soprattutto Fiona, messa sotto accusa dal Consiglio delle Streghe, piombato d’improvviso nella Congrega per indagare sulla scomparsa di Madison e che noi sappiamo già essere stata uccisa da Fiona con la complicità del maggiordomo Splading (vi ricorda anche a voi Gazza, il bidello di Hogwarts?), che invece di sotterrare il corpo, come a lui ordinato dalla Suprema, se lo porta nella sua terrificante camera mettendolo insieme alla sua personale collezione di bambole. Sembrava prematuro che il personaggio della Roberts fosse già stato messo da parte solo dopo tre episodi ed eccolo quindi rispuntare in versione bambola. Visto che il tema ricorrente della stagione, come già ricordato in una precedente recensione, e in questo episodio affrontato nuovamente con il risveglio dei morti, è la resurrezione, non ci sorprenderebbe se il maggiordomo senza lingua, tramite qualche rito magico, la riportasse in vita.
Ma dicevamo del processo fatto a Fiona da parte del Consiglio. Non solo viene accusata di avere a che fare con la sparizione di Madison, ma il capo del Consiglio, la spaventosa Myrtle Snow, torna anche sull’uccisione della precedente Suprema, Anna, uccisa proprio da Fiona. In un flashback di quarant’anni prima, scopriamo finalmente come il maggiordomo Spalding ha perso la lingua: semplicemente tagliandosela per un atto di fedeltà verso Fiona. Infatti, il fido maggiordomo, con questo gesto, ha evitato che qualsiasi strega facesse della magia nera su di lui per fargli rivelare chi fu ad uccidere Anna.
Nel primo episodio sembrava che il personaggio di Fiona non prendesse così campo da diventarne un protagonista principale, e che anzi fosse impegnato soltanto nella ricerca dell’eterna giovinezza. Così non è stato, ed è un bene per il pubblico della serie tv che gioisce ogni volta che Jessica Lange dà sfogo al suo incommensurabile talento di attrice. Questa sua eccessiva, ma non fastidiosa, presenza porta tutto il resto ad essere trattato in maniera un po’ superficiale, anche perché di carne, nell’episodio, ne è stata messa abbastanza sul fuoco. C’è per esempio Kyle a piede libero per New Orleans che lascia Zoe preoccupata dopo che aveva intenzione di ucciderlo dandogli da mangiare del veleno per topi; c’è la poco fortunata Delia che viene tradita dal compagno che adesca delle avvenenti signorine su internet per poi farci l’amore e infine ucciderle e che si becca dell’acido in faccia a fine episodio da un misterioso uomo (o donna?) vestito di nero; c’è Queenie, gravemente ferita dal Minotauro la cui testa viene spedita in un pacco al salone di bellezza (che a me ricorda tanto le atmosfere di Fa’ la cosa giusta di Spike Lee) di Marie Laveau. Come ci è finito? Chi ce l’ha spedito?
Sono tanti ancora gli interrogativi che ad ogni episodio Coven apre per poi lasciare in sospeso. Per il momento non c’è alcuna rimostranza da fare a Murphy e Co. perché ci sono ancora molti episodi in cui sarà possibile sbrogliare tutte queste matasse. Quel che è certo è che, fedeli al motto “chi più ne ha, più ne metta”, possiamo continuare ad esaltarci per tutti i riti, le maledizioni, le stregonerie, gli omicidi e quant’altro ci riserva ad ogni episodio questa serie. Poi, se sarà, a fine stagione arriveranno anche le critiche. Per adesso, ci divertiamo (e molto) anche così.
Arrivano gli zombie!
Arrivano gli zombie!
La turbolenta notte di Halloween nella Coven
Episodio, bello, ormai gli aggettivi per questa seri si sprecano, però avrei voluto vedere più coralità e meno Jessica, più espedienti narrativi nuovi e diversi, ma si sa siamo solo all’inizio.
E non parliamo del marito? O della Bates che è straordinaria? Wow, AHS sta davvero diventando eccezionale. Temo seriamente per la sanità mentale degli autori, però! 😀