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American Horror Story: Hotel, Recensione dell’episodio 5.02- Chutes and Ladders

Dopo la premiere della scorsa settimana e le delusioni delle ultime due  stagioni (date le alte aspettative costruite grazie a Murder House e Asylum) le mie sensazioni in merito a questa nuova stagione non erano molto positive. Il primo episodio di Hotel é stata una semplice sfilata di sangue e sesso, fine a se stessa. Quello che ha sempre reso American Horror Story speciale, invece, era la capacitá di raccontare delle storie interessanti in contesti dell’orrore, mantenendo al centro del racconto i personaggi e le loro vite. American Horror Story ha sempre avuto qualcosa da raccontare, e “Checking In”, primo episodio di questa nuova stagione, sembrava andare decisamente controcorrente.

Dopo aver visto “Chutes and Ladders“, sembra, peró, che l’intenzione degli autori, fosse quella di introdurre ‘lo stile’ di questa stagione nel primo episodio, per poi passare alla storia vera e propria nel secondo, quai come se avesse avuto due premiere, prendendosi del tempo che avrebbero potuto riservare ad altro. Questo secondo episodio ci riporta alle origini dell’Hotel Cortez, spiegandoci in un1444884732_american-horror-story-hotel-chutes-and-ladders certo qual modo come tutto sia cominciato, ma soprattutto appare chiaro quale sia realmente il tema di questa stagione, ossia la ‘dipendenza’. Tutti i personaggi che abbiamo incontrato finora, o quasi tutti, sono dipendenti da qualcosa: che sia l’eroina, la cocaina, l’alcool, o peggio il sangue, anche se in diverse modalitá.

Questo episodio ci ha inoltre introdotto due nuovi personaggi, interpretati da due volti noti. Il primo é Tristan, un modello fuori controllo, cocainomane, che diventa molto presto il nuovo boy-toy della Contessa Lady Gaga. Tristan é interpretato da Finn Wittrock, che, sfortunatamente per lui, non ha tra le mani il nuovo Dandy. Tristan al momento non sembra altro che un ragazzino incontentabile, sempre annoiato dalla vita, che cerca eccitazione nella cocaina e che scappa a gambe levate di fronte ad un omicidio con una pistola, ma non fa una piega di fronte all’esistenza dei vampiri e di fronte alla sua trasformazione in uno di questi. C’é decisamente poca coerenza in questo personaggio. La sua vanitá lo porta, probabilmente, ad apprezzare l’eterna giovinezza, ma l’idea di sgozzare persone e succhiarne il sangue é molto American-Horror-Story-Hotel-Chutes-and-Laddersmeglio che ucciderle sparandogli?!

Grazie alla sua trasformazione abbiamo, peró, avuto diverse informazioni sui vampiri: il sole non li uccide, ma li indebolisce, cosí come il sangue infetto; si tratta di un virus, o almeno é cosí che lo definisce la Contessa; non hanno zanne perché tagliano e succhiano, per cui niente morsi. Questo e quanto. Sul personaggio interpretato da Lady Gaga non sappiamo ancora nulla, tranne che, senza offesa per Finn Wittrock, ha dei pessimi gusti in fatto di uomini, per Matt Bomer! Devo aggiungere altro!? Ma chi ha trasformato lei? E perché bevono il sangue dei bambini vampiri? Come avviene la trasformazione  se non ci sono morsi? C’é ancora molto da spiegare, ma c’è sicuramente la curiositá di capire e di conoscere cosa si nasconde dietro una donna di cui al momento sappiamo poco o nulla.

Il giudizio di questo episodio é salito alle stelle grazie ad un nome: Evan Peters. Dagli esordi di American Horror Story, Evan Peterscqhmehoueaarlpt era sempre stato uno dei miei preferiti. É sempre riuscito a regalare interpretazioni straordinarie con e personaggi sempre diversi tra loro, ma credo proprio che questa volta si sia superato. Se nelle stagioni precedenti, aveva sempre interpretato il bravo ragazzo di turno, questa volta Ryan Murphy gli ha regalato un perfetto psicopatico, e se qualcuno avesse mai avuto il dubbio che il ragazzo dalla faccia d’angelo potesse riucire in questo tipo di ruoli, Peters ha eliminato ogni dubbio. É stato STRAORDINARIO. Perdere Jessica Lange é stato, per, American Horror Story un duro colpo e Lady Gaga, per quanto abbia stupito, non é all’altezza ma Evan Peters lo é. La serie ha perso la sua stella, ma ho la sensazione che una delle sue stelle piú piccole possa iniziare a brillare di una luce molto piú forte quest’anno. Chapeau! James Patrick March é un gentiluomo, dai modi gentili, educato, ma ha fame di sangue, se pur non nello stesso modo dei vampiri. Uccide persone in modo cosí brutale, per poi chiedere cortesemente alla sua lavandaia di cambiare le lenzuola. E la lavandaia Miss Evers e la sua eccitazione per le macchie di sangue e la sua devozione nei confronti del suo capo, cosí grande da portarle il sorriso al pensiero di essere la sua ultima vittima? Cosa c’e dietro?

L’episodio nel suo complesso ha costruito delle ottime basi per quello che verrá. Il tema della dipendenza é decisamente interessante e dimostra come questa possa cambiarti e trasformarti in qualcosa di completamente diverso ed incontrollabile. La capacitá di sviluppare un tema e costruirgli intorno delle storie é sempre stata il punto di forza di American Horror Story, anche se non sempre gli autori sono riusciti in questa impresa con la stessa efficacia. Le premesse per un’ottima stagione ci sono, speriamo soltanto che non venga commesso lo stesso errore delle ultime stagioni: il caos. Troppi personaggi, troppe storie, che finiscono per essere trascurate, nonostante l’enorme potenziale.

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Bibiana

"Shakespeare once wrote that life is about a dream, and that's exactly how i live my life. From one dream to the next."

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