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Alice nella Città / Panorama: The Wolfpack e Monitor a RomaFF10

Inseriti nella sezione autonoma della Festa del Cinema di Roma Alice nella Città, The Wolfpack e Monitor affrontano in modi ed esiti diversi il tema della solitudine.

The Wolfpack

Wolfpack MonitorI fratelli Angulo non hanno avuto l’infanzia che si può immaginare per dei bambini che vivono nella Lower East Side di Manhattan. Da quando sono nati il padre ha limitato il più possibile i rapporti con l’esterno, inculcando in loro paura e terrore verso il mondo e le persone che ci vivono. Per lui è un modo per proteggerli dal male, per loro diventerà una prigionia.
Costretti a guardare il mondo dalla finestra, i fratelli Angulo troveranno il modo di crearsi il loro di mondo attraverso il cinema. Passeranno le loro giornate a riprodurre scene dai loro film preferiti, a battere a macchina i copioni, a costruire costumi ed oggetti di scena. Le iene, Ritorno al Futuro, Pulp Fiction, Il cavaliere oscuro diventeranno la loro via di uscita, la loro porta verso la realtà, il loro antidoto contro la tristezza.
Crystal Moselle, al suo primo lungometraggio, ci porta dentro casa Angulo e ci racconta come questi ragazzi siano sopravvissuti al rigido sistema di regole imposto dal padre e abbiano poi affrontato un lento e faticoso processo di emancipazione. La regista ci propone il punto di vista di ogni personaggio della storia senza tralasciare quello dei genitori, un padre padrone che esprime il suo essere libero dalle catene della società non lavorando e una madre debole che prova coi suoi mezzi a mantenere in piedi la baracca. Nel documentario però non c’è spazio per i giudizi, né tanto meno per la pietà. Si rimane sì sgomenti difronte a questa storia, ma quello che travolge forte e prepotente è l’incredibile forza e vitalità che questi ragazzi hanno sviluppato nonostante tutto grazie al cinema. Una forza che ha permesso loro a pochi passi, giorno dopo giorno, di aprire quella porta ed aprirsi al mondo. Ed affrontare quello che la vita riserva, buono o brutto che sia.

Voto: 4


Monitor

Wolfpack MonitorAmbientato in una realtà dispotica, Monitor racconta una storia d’amore, nei confronti di un’altra persona ma soprattutto nei confronti di se stessi.
Paolo lavora come monitor alla AMX, azienda / alveare in cui i dipendenti lavorano e vivono. Piccoli uffici senza finestre, piccoli appartamenti, piccole lavanderie, piccole sale relax. Il lavoro del monitor è sostanzialmente quello di ascoltare i dipendenti e annotare informazioni che l’azienda utilizza per tracciare i loro profili. Alle porte di una possibile promozione, Paolo viene sottoposto ad un test: viene a sapere che un dipendente ha tentato il suicidio e fa il possibile per scoprire chi possa essere stato. I suoi sospetti cadono su Elisa, team leader del settore Sales. Inizia a seguirla fuori dalle sale d’ascolto (in cui chi va a parlare non conosce l’identità del monitor che ascolta). Dopo i primi incontri in lavanderia tra i due nasce una simpatia che ben presto sfocia in passione, nonostante Elisa sia sposata. La loro storia li porterà a fare delle scelte sofferte ma che alla fine si riveleranno la loro migliore opportunità.
Opera prima di Alessio Lauria, Monitor affronta temi universali come la solitudine, l’amore e il coraggio in quello che all’apparenza sembra un mondo perfetto e che purtroppo per molti versi somiglia a qualcosa verso cui la nostra realtà tende. Il film però non emoziona come dovrebbe, rimanendo freddo come gli ambienti e i colori che descrive.

Voto: 2.5

Valentina Marino

Scrivo da quando ne ho memoria. Nel mio mondo sono appena tornata dall’Isola, lavoro come copy alla Sterling Cooper Draper Price e stasera ceno a casa dei White. Ho una sorellastra che si chiama Diane Evans.

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