
Agents of SHIELD: un ritorno spaziale – Recensione episodi 5.01 e 5.02
Già ci girava la testa al solo pensiero di una quinta stagione di Agents of SHIELD ambientata nello spazio, figuriamoci ora che abbiamo scoperto che ci troviamo nel futuro… e che la terra è esplosa!
Dopo aver affrontato i Kree sulla terra, aver avuto a che fare con la magia del Darkhold, aver affrontato delle intelligenze artificiali assassine ed essere rimasti intrappolati in un mondo creato da un computer, i nostri si ritrovano totalmente fuori dal loro elemento, senza capire bene dove, come e soprattutto quando. Lo SHIELD quindi cambia tutto, scenari, rischi, dinamiche, continuando a puntare però su una squadra di personaggi così ben affiatata da rendere plausibile anche uno stravolgimento così grande.
Siamo anni nel futuro, la terra è esplosa e quel che resta dell’umanità è rinchiusa in una base orbitale governata dai Kree. Siamo in piena fantascienza, in un universo dove gli uomini sono ridotti a schiavi, deboli e piegati da degli alieni che dispongono di loro senza alcuna pietà, come se fossero dei passatempi con cui trastullarsi. Questo ci viene mostrato in questa premiere di due ore che riesce perfettamente a mischiare una grande abbondanza di spiegoni ad una giusta quantità di azione e emozione.
Non ti fidare dei personaggi pelati
Ancora una volta è tutta colpa di un personaggio pelato. È lui che ha rapito e trasferito Coulson i suoi nel futuro. Un alieno mascherato da umano. Di che tipo è difficile dirlo. Come è impossibile immaginare quale sia il suo ruolo e in che modo sia finito a capo di una squadra apparentemente militare che lo aiuta in queste missioni. Che sia una branca dello SHIELD che ancora non conosciamo? E quale è il suo scopo nel mandare i nostri nello spazio quando il peggio è già accaduto? Aiutare gli umani a ribellarsi contro i Kree nonostante non abbiano più un pianeta su cui tornare? E l’aver lasciato indietro Fitz fa effettivamente parte di un intelligente piano per riportare i nostri indietro a missione compiuta?
Agents of SHIELD incontra Snowpiercer
Sia gli attori che i produttori hanno accomunato questa stagione al mondo distopico del film con Chris Evans, Snowpiercer, dove su un treno sempre in movimento viaggiavano gli ultimi esemplari di un’umanità che aveva avvelenato il pianeta. Il treno era diviso in classi, con le più basse e misere nei vagoni di coda e quelle più ricche e benestanti nella testa del treno. In questi primi due episodi abbiamo già visto le differenze spropositate che esistono tra i passeggeri di terza classe e i Kree, con i loro alloggi ricchi e curati, popolati da servi umani trattati come giocattoli facilmente rimpiazzabili. Whedon non è estraneo a questo genere di scenari avendo costruito il mondo di Firefly e ci regala subito un cattivo, Kasius, affascinante quanto repellente. E tocca alla nostra povera Jemma (#maiunagioia) fare da tramite e mostrarci come si viva ai piani alti. Quali sono gli effetti del verme argentato che le è stato infilato nell’orecchio, oltre ad un ottundimento dei sensi? Serve a renderla più malleabile e compiacente? E chi sono gli ospiti in arrivo?
Le nuove aggiunte al cast
Oltre al convincente e azzurro Kasius, al cast di questa stagione si aggiungono anche un paio di umani che vivono, o meglio sopravvivono, sulla base aliena. Il primo è Deke, che è impossibile non associare allo Star Lord dei Guardiani della Galassia, sia per il vestiario che per il carattere un po’ cinico e egoista. Deke ha costruito un suo equilibrio all’interno della Lighthouse e vive di piccoli trucchi ed espedienti che gli concedono, se non una vita agiata, almeno una vita tranquilla… per quanto possibile. L’arrivo di Coulson e gli altri minaccia subito il fragile equilibrio che ha costruito e lo spinge ad agire con diffidenza e ostilità. Non sappiamo ancora come, ma Deke è anche riuscito a mettere le mani su Framework e a creare un mondo artificiale che serve anche come valvola di sfogo a quei corridoi stretti e bui che rischiano di essere l’unico scenario di questa stagione. Ma la sua idea che sia stata la stessa Daisy a causare la distruzione della terra è plausibile o nasce solo dalle informazioni frammentarie che ha saputo raccogliere?
Altra aggiunta al cast è la bella Tess (Eve Harlow), che rappresenta la parte più umana e empatica dei sopravvissuti, pronta a controbilanciare il puro istinto di sopravvivenza di Deke.
Tante domande
E la prima di tutte: dove si trova Fitz e cosa sta facendo? Aldilà delle apparenti scelte di sceneggiatura, la mancanza di Iain De Caestecker da questi primi episodi è dovuta ad impegni dell’attore che lo hanno visto lavorare sul set di un film. Ciò non toglie che la sua assenza (sperando che non si prolungherà troppo a lungo) offre interessanti spunti e promette per il futuro un episodio tutto suo in cui lo vedremo all’opera nel tentare di riportare indietro tutta la squadra. In fondo se ci è riuscito a salvare Jemma da un pianeta alieno, cosa sarà mai per lui riportare indietro tutti dal futuro? Per ora speriamo che la sua presenza si farà sentire con tanti piccoli indizi come il messaggio lasciato sulla cartolina e che al suo ritorno non manchi poi molto.
Altro elemento bello grosso su cui interrogarci è il possibile collegamento tra questa stagione di Agents of SHIELD e quello che avverrà nella Infinity War degli Avengers. E’ possibile che la distruzione della terra sia il risultato dell’intervento di Thanos? Agents of SHIELD ha sempre mantenuto un costante collegamento con gli eventi dei film Marvel e questo potrebbe essere quello di questa stagione.
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Per il momento ci siamo goduti una premiere intensa e ben equilibrata, dove la cupezza degli ambienti e della situazione è stata bilanciata dalle reazioni piuttosto divertenti dei nostri: vedi la frustrazione di Mack o l’ironia di Jemma. E’ inoltre evidente che per questa stagione sia stato messo a disposizione un gran budget che ha permesso una più che buona cura negli effetti speciali e nella costruzione degli ambienti della Lighthouse. Un ottimo inizio di stagione per Agents of SHIELD insomma e non ci resta che stare a vedere come un cambiamento di scena così repentino continuerà ad essere gestito e se alla lunga non risulterà un po’ troppo claustrofobico per questa serie.
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