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Agent Carter: Recensione dell’Episodio 1×01 – Now is not the End e 1×02 – Bridge and Tunnel

“I’m a woman in a world built for men.”

Probabilmente non ricorderete questa citazione, dal momento che appartiene ad un telefilm totalmente diverso e un contesto altrettanto differente, ma penso che sia la frase perfetta per iniziare a riassumere l’impressione che mi ha lasciato questa première dell’ultimo prodotto della Marvel.

Si tratta dell’ennesima costola nello spropositato universo che la Marvel ha messo in piedi negli ultimi anni, ennesima prova di quanto grande e variopinto sia quel mondo di esseri straordinari, umani e non, con cui abbiamo passato la nostra adolescenza – che fosse sulle pagine dei fumetti o sul grande schermo. Peggy Carter è stata un personaggio fondamentale per l’evoluzione e perfino la nascita di Capitan America. È stata la donna che Steve Rogers ha amato e alla quale ha promesso un appuntamento, poco prima di sprofondare nelle acque gelide che l’avrebbero ibernato fino ai giorni nostri. Se non ve lo ricordavate, i primi minuti possono rinfrescarvi la memoria! Se non avete mai visto il film, quei minuti sono invece fondamentali per capire i sentimenti della protagonista e le sue scelte.

Peggy Carter senza il suo Steve Rogers

hayley atwell agent carter
Agent Carter Recensione episodio 1×01 e 1×02, Credits: ABC

La donna che vediamo sullo schermo non ha infatti nulla a che vedere con quell’indomito soldato che smantellava laboratori nazisti durante la guerra. Vediamo una donna sottovalutata dai propri colleghi, considerata meno importante e meno capace, meno intelligente perfino, soltanto per il crimine di indossare una gonna e portare i tacchi invece di una cravatta dalle fantasie ridicole ed un paio di bretelle. Una tra le scene più significative in tal proposito è quando Peggy accenna (volutamente ma questo non è il nocciolo della questione) ai suoi problemi femminili. Gli uomini nella stanza sembrano aver ingoiato ostriche avariate: ne è passato di tempo da allora, all’uomo con il cassetto pieno di Buscofen in ufficio, dico bene?

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È forse questo essere sottovalutata e poco considerata, oltre ad aver perso Steve e quindi l’amore della sua vita, a portare Peggy ad accettare l’incarico che Howard Stark le lancia come un osso ad un cane prima di partire verso l’infinito ed oltre a bordo del suo motoscafo. Avrei sinceramente sperato che Dominic Cooper restasse più a lungo in circolazione, principalmente perché è l’unico legame rimasto a Peggy con quello che era, con quello che ha fatto durante la guerra, con quello per cui ha combattuto e non vuole ancora smettere di combattere.

Una femme fatale in missione

hayley atwell agent carter
Agent Carter Recensione episodio 1×01 e 1×02, Credits: ABC

E se accetta un po’ troppo velocemente e quasi ingenuamente (la telefonata tra Jarvis e Howard fa presagire che ci sia sotto molto più di quel che sappiamo) la missione di recuperare le armi segrete rubate dal laboratorio di Stark (tutti geni in quella famiglia!), non fa altrettanto con l’aiuto di Jarvis,. Il maggiordomo di casa Stark che sembra incurante di qualsiasi pericolo che non sia sua moglie dopo le nove di sera.

Forse Jarvis dovrà presto imparare che la vita di un agente segreto non ha orari e non ha regole. Come del resto non ne ha un suo associato, poiché è quello il suo ruolo! Nel giro di due ore vediamo Peggy con una parrucca bionda nei panni della femme fatale, smantellare un ordigno pericoloso con un paio di pinzette . Poi la vediamo saltare giù da un camioncino del latte pieno dello stesso pericolo esplosivo. Poco importa se Jarvis debba ricucirla! Alla fine di tutto, lei sembra dedicarsi anima e corpo a questa nuova missione che inizia a delineare la reale minaccia contro cui dovrà combattere: i Leviathans.

È evidente che non ci sia nessun legame con Supernatural (altrimenti dovremmo seriamente preoccuparci della piega che questa serie potrebbe prendere) ma è senz’altro certo che si tratti di un gruppo di individui pericoloso e pieno di risorse. Di loro, per adesso, sappiamo solo che dispongono di dispositivi all’avanguardia , come la macchina da scrivere che si muove grazie a trasmissioni elettromagnetiche che ricordano il wi-fi. Sappiamo che sono pronti ad uccidere per ottenere armi di distruzione di massa. Ma sappiamo anche che hanno scagnozzi, a loro volta, dal coltello facile.

Non è la prima volta che l’Agente Carter si ritrova davanti ad un’organizzazione pericolosa, no di certo. Ma è la prima volta in cui deve affrontarla senza risorse o sostegno da parte di persone di cui si fida – maggiordomo escluso!

I compagni d’avventure di Peggy

hayley atwell agent carter
Agent Carter Recensione episodio 1×01 e 1×02, Credits: ABC

Come accennato già dalla trama della serie tv, non abbiamo una chiara visuale soltanto della vita lavorativa di Peggy ma anche della sua sfera privata. La vediamo piangere sul corpo senza vita della sua unica amica e, poi, tentare di proteggere un’ignara Angie dall’essere coinvolta nella sua spericolata esistenza.

Quello che tuttavia traspare, sia nel suo accettare di vivere accanto ad Angie che dalle brevi e fulminee confessioni a Jarvis e a Daniel (che già ci piace tanto!) è un bisogno estremamente umano di avere un amico, un confidente, qualcuno di cui potersi fidare e a cui potersi affidare. Un lato molto reale ed emotivo, in netto contrasto con la fulminea guerriera che fa fuori i nemici a suon di pugni e di calci. Penso che siano riusciti a mostrare in pochissimo tempo molto del carattere dell’Agente Carter e l’abbiano fatto davvero bene.

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Un cast d’eccezione

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Agent Carter Recensione episodio 1×01 e 1×02, Credits: ABC

Hayley Atwell ovviamente si (ri)cala divinamente nei panni della donna forte. Forte ma relegata ad essere poco più che la !segretaria!, una posizione di cui ha già dato prova di poter approfittare per superare i suoi colleghi. Tra questi il “bossy” Chad Michael Murray, completamente indifferente (almeno all’apparenza) alla donna che rischia di mandare in fumo tutti i tentativi dell’SSR di incastrare Stark.

Piacevole anche rivedere i volti già noti di Lyndsy Fonseca e Dominic Cooper. Anche se la prima avremo modo di vederla molto più del secondo, e non sfigura neppure Enver Gjokaj nei panni del cavalleresco Daniel Sousa. Le ambientazioni non stonano affatto (per adesso almeno). Ci fanno ricordare quell’America degli anni ’40 fatta di cafè, feste eleganti e bionde con ordigni esplosivi nella borsetta.

Un ottimo incipit per la serie tv Marvel

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Agent Carter Recensione episodio 1×01 e 1×02, Credits: ABC

Dopo Manhattan, è la seconda serie tv che si avventura in quel periodo della storia e lo fa con leggerezza, con una fotografia pulita e poco scontata, dialoghi leggeri ma ‘antichi’ che tuttavia mancano di risultare pesanti. I costumi sono forse un po’ troppo immacolati e avrebbero bisogno di sembrare più ‘vissuti’ ma, oltre a questo, non hanno grandi problemi.

Comincia così, dunque, l’avventura della ‘”donna in un mondo di uomini”, che promette scintille. C’era chi si preoccupava eccessivamente del paragone con Agents of SHIELD e posso assicurarvi che è tutt’altra storia. Si parla di humor sassy, si parla degli anni ’40 e si parla di Peggy Carter: se questo non vi basta avete sbagliato a scrivere nerd sulla vostra carta d’identità.

Guarda qui il trailer della Prima Stagione della serie tv!

1.01 - Now is not the End e 1.02 - Bridge and Tunnel

Women power!

Valutazione Globale

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Katia Kutsenko

Cavaliere della Corte di Netflix e Disney+, campionessa di binge-watching da weekend, è la Paladina di Telefilm Central, protettrice di Period Drama e Fantasy. Forgiata dal fuoco della MCU, sogna ancora un remake come si deve di Relic Hunter.

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