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Preacher e una ripartenza a tutto gas, sangue e ironia: la recensione degli episodi 2.01/2.02

Certi adattamenti per la tv sono tremendamente complessi da gestire. Tanto difficili che può essere necessario addirittura una intera stagione per permettere a chi non conosceva la fonte originaria di familiarizzare con i personaggi e soprattutto lo spirito dell’opera primaria. È stato questo il caso di Preacher il cui season finale della prima stagione si concludeva paradossalmente nel modo in cui il fumetto di Garth Ennis e Steve Dillon iniziava con il trio Jesse – Tulip – Cassidy in partenza da Annville per scoprire dove è finito Dio e il Santo degli Assassini arrivato sulla Terra per recuperare Genesis ad ogni costo.

Preacher 2x01 2x02Pronti, partenza, via

Mentre ancora le tv rilanciano la notizia dell’esplosione che ha cancellato Annville, la serie riparte decidendo di adottare fin da subito i toni dissacranti e i modi provocatori che erano stati tenuti a freno lo scorso anno. Scelta ormai obbligata perché ora sappiamo fin troppo bene chi sono Jesse, Tulip e Cassidy.

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Il vestito da prete ancora ostinatamente indossato è il classico esempio di abito che non fa il monaco perché Jesse non è il buon pastore che bada ai suoi innocenti agnelli o che li riporta all’ovile quando si sono smarriti. Jesse è il bandito che non ha voglia di pentirsi dei suoi crimini perché sostanzialmente non gliene importa niente di cosa sia giusto o sbagliato. Come nella sua vita precedente non aveva problemi ad usare le armi, analogamente ora non esita un attimo a sfruttare il potere di Genesis per uscirsene da qualunque situazione, anche se ciò significa ridicolizzare poliziotti, rapinare un emporio nel mezzo del nulla o far ammazzare un gruppo di fanatici di pistole e fucili. L’unica cosa che sta a cuore a Jesse è raggiungere il suo obiettivo: trovare Dio per chiedergli soprattutto perché se ne è andato lasciando le sue creature sole ad affrontare tutto il male del mondo. E lo farà con ogni mezzo lecito o illecito, al di là di ogni morale e di ogni moralismo.

Badando solo a che con lui restino sempre Tulip e Cassidy, al punto che propone alla prima di sposarlo e concede al secondo la difficile missione di convincere il redivivo Fiore. Solo che Tulip deve rinunciare al matrimonio perché il Carlos che aveva punito nella prima stagione non è l’unica ancora che la tiene legata ad un passato turbolento in cui il nome Viktor sembra essere un debito che ancora esige di essere pagato. Pagamento rimandato grazie all’omicidio di Gary il cui cadavere viene occultato da un Cassidy sempre più legato alla fidanzata di Jesse. Che il vampiro sia non solo complice interessato, ma anche un possibile innamorato condannato inevitabilmente alla friendzone? Così parrebbe, ma Cassidy è un personaggio troppo esuberante e incontrollabile per poter azzardare qualunque previsione sulle sue reazioni emotive.

Preacher 2x01 2x02Prede e predatori

La ricerca di Dio assomiglia ad un gioco tra una preda sfuggente e predatori tenaci che ne seguono le flebili tracce disseminate nei luoghi più improbabili. Ma questa battuta di caccia è molto più complessa perché i nostri tre cacciatori sono essi stessi le prede ambite di un ancor più feroce predatore. Ingaggiato come ultima risorsa da Fiore e Deblanc, il Santo degli Assassini è ora libero dalla sua prigione infernale con il compito preciso di recuperare l’agognata Genesis.

Il cowboy infernale appare subito come un avversario che definire ostico è una approssimazione per difetto molto grossolana e questi due primi episodi sono scritti per rendere chiaro questo concetto anche allo spettatore più disattento. La strage di poliziotti compiuta da lunga distanza, la crudeltà gratuita con cui strappa la lingua dell’incolpevole droghiere, la fredda indifferenza con cui assiste al suicidio di Mike, la semplicità disarmante con cui passa attraverso una pioggia di proiettili di ogni calibro, la determinazione spietata con cui ammazza Fiore, sono tutti tratti fortemente marcati per disegnare un villain invincibile capace di resistere anche al potere di Genesis. Un nemico da cui è possibile solo scappare senza provare neanche a ingaggiare alcuna lotta con lui dal momento che tutto sarebbe drammaticamente inutile.

Un villain che, tuttavia, come sempre più comune nelle serie tv di questi anni, non agisce solo per il piacere del male, ma con un fine ultimo che ne smussa le innegabili spigolosità in maniera coerente con quanto mostratoci nella prima stagione. Perché il Santo non ha chiesto come pagamento nulla più che la realizzazione di un sogno: rivedere la sua adorata famiglia. Un cattivo che, quindi, un cuore ce l’ha e in esso conserva una traccia indelebile di un lontano bene che secoli di omicidi non sono riusciti a cancellare.

Preacher 2x01 2x02Un arcobaleno di personaggi

Preacher è Jesse e Tulip, è Cassidy e il Santo degli Assassini. Ma è anche un viaggio scombussolato in una America multiforme dove si può trovare tutto e il contrario di tutto. Un arcobaleno di personaggi che appaiono più o meno fugacemente, ma che non passano inosservati che si tratti della satira feroce dei fanatici delle armi (che discutono di quale fucile sia il migliore con la stessa vivida innocente passione di chi sta discettando di quale sia la migliore gelateria del paese) o di un prete iroso dai metodi alquanto originali e discutibili. Che Jesse fosse tutto tranne che un pastore convenzionale era chiaro; che in giro ce ne fossero altri come e peggio di lui era certamente meno prevedibile. Ma, d’altra parte, cosa ci si poteva aspettare da quello che Jesse definisce il suo maestro?

Molto più inattesa è, invece, la morte di Fiore che arriva dopo l’ennesima presa in giro della società a stelle e strisce che si diverte ad affollare spettacoli palesemente fasulli senza accorgersi che lo siano (ed è ironico che le finte magie che credono di star guardando siano vere resurrezioni di un angelo caduto). Inattesa nei tempi e nei modi, ma dopotutto necessaria. Fiore aveva ormai concluso il suo percorso in Preacher e gli autori lo ringraziano regalandogli gli unici attimi più riflessivi di questi due episodi con quel riferimento neanche tanto velato alla corruzione di un mondo perfetto ad opera di uomini imperfetti. Un addio agrodolce per un personaggio che aveva saputo mischiare comicità involontaria e malinconia ammirevole.

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Preacher si lascia alle spalle Annville e il ritmo trattenuto della prima stagione puntando a recuperare una ancora più ossequiosa adesione allo spirito e ai toni del fumetto omonimo. La ricerca di Dio è iniziata e, da quel che questi primi due episodi mostrano, sarà bene che Dio si preoccupi dell’arrivo di Jesse e Tulip, di Cassidy e del Santo. Perché magari Dio si è solo preso una lunga vacanza, ma i nostri non hanno alcuna intenzione di lasciarlo quieto ad ascoltare il jazz che tanto ama.

Winny Enodrac

In principio, quando ero bambino, volevo fare lo scienziato (pazzo) e oggi quello faccio di mestiere (senza il pazzo, spero); poi ho scoperto che parlare delle tonnellate di film e serie tv che vedevo solo con gli amici significava ossessionarli; e quindi eccomi a scrivere recensioni per ossessionare anche gli altri che non conosco

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