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Timeless: Recensione dell’ episodio 1.05 – Alamo

In Timeless le cose che mi fanno roteare gli occhi e quelle che mi emozionano quasi si equivalgono. Anche se, visto il divertimento con cui lo guardo, questa affermazione non può considerarsi totalmente vera.

A voler essere rigorosi, non si capisce perché ogni tanto l’intero reparto creativo di Timeless sia così pigro. Per esempio:a chi diavolo verrebbe in mente di picconare un pavimento di pietra a quel modo senza provare a fare leva sulle lastre? E come sperano di farci credere che a picconare la roccia ne esca un buco perfettamente tondo? E perché tutti non hanno pensato istantaneamente alle granate come abbiamo fatto noi? Solo il cielo lo sa. Sono tanti elementi, assieme ad una buona manciata di buchi di trama, che avranno fanno scappare molti telespettatori, ma che in me accrescono il sentimento di tenerezza che provo per questa serie. A volte ho bisogno di cose semplici, cose che da bambina avrei letteralmente adorato.

E Timeless è una serie semplice che usa la scusa dei viaggi nel tempo per raccontare storie conosciute e care a molti (più agli americani che a noi) con un entusiasmo vecchio stile, trasformandole in avventure dal cuore grande. Detto così ci sarebbe da scappare via a gambe levate, eppure la formula ad un certo livello funziona. Coinvolgente era il fanciullesco entusiasmo dei nostri all’incontro con il papà di James Bond nello scorso episodio, così come anche questa volta non si può fare a meno di sorridere nel vedere l’emozione sui volti di Rufus e Lucy quando si trovano davanti il mitico David Crocket (gran cacciator del West! Su ancora!).

Timeless

Timeless ci porta ad Alamo

Questa volta viaggiamo fino ad Alamo per cercare di conservare l’andamento della storia; fino a quella battaglia che tanto ha infiammato i cuori e che ha portato alla nascita del Texas.
L’ambiente ristretto e la precarietà della situazione, aiutano a cementare sempre di più questo team un po’ sconclusionato che piano piano sta trovando una sua coesione e una sua forza. Lasciamo perdere che l’idea di fare un buco nel pavimento sia quella che è e che la tattica ideata da Wyatt per guadagnare tempo per salvare donne e bambini faccia un po’ ridere i polli, ma la sensazione di pericolo è concreta e il tormento di non poter cambiare la storia per salvare delle vite umane, questa volta  riesce a convincere più del solito. Ancora una volta Timeless non sbaglia a scegliere gli interpreti dei suoi personaggi storici con un Generale Sant’Anna implacabile e un Bowie ed un David Crocket che spiccano subito nella confusione dell’assedio.

Wyatt è il vero protagonista dell’episodio

Gran parte del lavoro questa volta è affidata a Matt Lanter, che è decisamente cresciuto come attore rispetto al suo precedente ruolo di alieno tormentato in Star Crossed. Ancora una volta Timeless affronta situazioni e sentimenti con la grazia di un buldozer, ma il disagio di Wyatt è plapabile e la sua quasi decisione di rimanere a morire con i soldati di Alamo risulta convincente, così come lo scoramento di Rufus e Lucy all’idea di vederlo sostituire. Lucy intanto è alle prese con i suoi stessi dubbi, incapace di ricordare la lettera interrotta, lei che è così precisa e rigorosa. Alla fine saranno si suoi stessi sentimenti di orgoglio, paura e coraggio a guidarla e lei stessa, ancora una volta, sarà artefice di quella storia che tanto ama. Più tardi fa un certo effetto vederla tornare un po’ frastornata a casa, con la madre che crede che sia stata al lavoro, mentre lei era al centro di una battaglia che ha visto migliaia di vittime. Dove porterà la storyline del vero padre di Lucy? Si ricollegherà al suo strano ruolo misterioso accennato da Flynn?

Timeless trova un suo passo sempre più sicuro tra scelte di sceneggiatura un po’ svagate e dei personaggi che poco a poco stanno riuscendo davvero a farsi amare. Restano ancora un po’ ai margini il misterioso Flynn, che continua ad agire seguendo  motivazioni criptiche e rittenhause che timbra il cartellino ma le cui minacce per ora risuonano un po’ vuote.

La prossima volta si va da Nixon. Siete pronti per gli anni ’70?

Voto 3,5/5

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Lalla32

Dopo tanti anni di telefilm americani e inglesi ho scoperto i Drama Coreani e me ne sono innamorata. Hanno tutto quello che cerco in una serie: grande cura per i personaggi, una punta di magia e romanticismo e grande sensibilità. Qui su Telefilm Central cerco di tenervi aggiornati su quello che di meglio arriva dalla Corea del Sud.

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