
12 Monleys: Recensione dell’episodio 1.09 – Tomorrow
What about all that talk about screwing up future events? The space-time continuum? (Marty McFly)
12 Monkeys è una serie tv complessa, difficile e ben congegnata. Questi primi nove episodi mi hanno rapito con la loro costruzione molto ben curata e con la gestione, estremamente difficile di una narrazione che si sviluppa su diversi piani temporali ma questi sono ben correlati tra loro e, soprattutto, talmente interdipendenti da essere mutevoli e dinamici nel divenire, creando uno spaesamento sia nello spettatore sia nei protagonisti, tanto da cambiare chi sa più cose di altri da un punto all’altro della narrazione per via di questo sbalestrato continuum temporale che rende il passato di alcuni personaggi il futuro di altri e a volte inverte il suo stesso essere in base a determinate situazioni.
Tutta questa difficoltà ha sicuramente reso ostico questo telefilm per una larga fetta di pubblico, perché sicuramente non è una serie che si possa seguire con il cervello rilassato e senza doversi concentrare per concatenare gli eventi. Ritengo questa sia la ragione per i bassi ascolti americani ed anche per il relativo interesse e gradimento del pubblico nostrano, divenuto anch’esso una nicchia, ma, fortunatamente per noi pochi aficionados, SyFy una seconda stagione ce la regalerà.
Oltre ai punti sopra descritti, in questo episodio, viene ripresa e ampliata quella che, per me, era la tematica principale della scorsa puntata: il voler trovare una soluzione per il futuro o il rincorrere una soluzione nel passato. Pensare ai vivi o ai morti. Una dicotomia che si conclude in maniera cruenta e drammatica, ma importante, profonda e sicuramente vitale nel futuro della serie.
Ogni cosa io faccia, lei muore ogni volta
Andiamo con ordine: le diverse linee temporali. In Tomorrow ritorna l’ambientazione vista alla fine di Yesterday, ossia il 2017, anno in cui ormai l’epidemia è incurabile e come da sempre sapevamo, anno in cui Cassie sarebbe dovuta morire ed anno in cui lei effettivamente muore. Ogni sforzo è vano finora, ogni scelta, ogni intervento non fa che portare al sempre scontato finale, la pestilenza vince e il genere umano perisce. La corsa contro il tempo è inutile e forse anche dannosa.
Jones è una madre, ma Ramse è un padre
Al finaco di quest’ambientazione nel passato proseguono gli eventi anche nel 2043, con alcuni flashback del 2041 (flashback utilizzati in questa serie in modo equilibrato e costruttivo, anche se lo smarmellamento delle luci nel 2041 non era così necessario). Nel “presente” della serie, si arriva allo scontro finale tra quelle due visioni di cui abbiamo parlato in apertura e capiamo che ogni uomo o donna che fideisticamente crede in qualcosa ed è spinto da motivazioni forti, può essere disposto a tutto per arrivare ai suoi scopi. Se per un momento si poteva pensare (ma nemmeno tanto in fondo) che costui fosse il Colonnello Foster, ci riconfermiamo che stiamo invece sempre parlando della Jones. La sua ossessione sono i morti e il voler cambiare il passato, mentre il colonnello voleva solo pensare ai vivi e al futuro e, seppur non sapremo mai se avesse una vera cura o meno, a parte quella per la mutazione del 2033, lui, a mio parere, era nel giusto.
Lo scontro finale tra Cole e Ramse riassume e riunisce le due storyline e i due dubbi che ne derivano. Anche Cole ora pensa più ai morti che ai vivi, così come la Jones, che ci pare di capire, da qualche frase buttata lì nei flashback, abbia conosciuto in passato il Cole da lei, nel futuro, mandato indietro. Lo scontro è ripreso ma è cambiato e molto resta da vedere sia nel futuro che nel passato. Quello che posso io però ribadire è che questo episodio conferma la bontà e la complessità della serie, sia a livello narrativo che contenutistico, che la rende una delle migliori serie Sci-Fi degli ultimi anni.
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1.09 - Tomorrow
Crudo
Valutazione globale
Bella recensione. Effettivamente per come la spieghi il confronto tra Cole e Ramse acquista maggiore comprensione per me. Mentre prima mi rompeva che lui avesse cambiato idea in due secondi solo perchè la fidanzata gli aveva insinuato il dubbio. Quello effettivamente potevano giocarselo meglio.
Quanto a Jones non riesco a capire se è chiaro che Foster avesse trovato la cura e lei l’ha distrutta di proposito oppure no. Però diventa davvero bella la divisione di chi vuole salvare il passato e chi vuole invece salvare il futuro. Rende tutto molto più interessante.
Secondo me l’orologio alla fine riporta a quello che diceva Winny, e cioè che effettivamente il continuum temporale si ripara da solo appunto per non causare paradossi o effettivi cambiamenti in quello che è avvenuto.
Poi mi è venuto ache da pensare che se è vero che noi conosciamo il futuro fino al 43, non sappiamo cosa avverrà dopo e non è detto che il futuro non verrà influenzato positivamente proprio dai viaggi di Cole. Certo, sarà un futuro per i vivi e non per i morti che resteranno morti.
Desta un po’ di scompiglio aver visto Cassie morire. Se è vero che quello che è successo non si può cambiare cosa si inventerà il telefilm?
Tante domande e tanta curiosità! Mi piacciono molto gli intrecci, mi piacciono i personaggi ma a volte trovo che gli sceneggaitori potrebbero gestire meglio alcune situazioni… c’è spazio per migliorare ancora.